Via XXIV Maggio, ampliato il marciapiede della chiesa di S. Eustochia

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Via XXIV Maggio, ampliato il marciapiede della chiesa di S. Eustochia

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sabato 12 Dicembre 2020 - 11:09

Conclusi i lavori di ampliamento del marciapiede in via XXIV Maggio, e in particolare del marciapiede adiacente la scalinata della Chiesa di Santa Maria di Monte Vergine. Un intervento richiesto dalla IV Municipalità su proposta del consigliere Renato Coletta, trattato recentemente dalla I Commissione Consiliare presieduta da Francesco Melita e deliberato all’unanimità dal consiglio il 2 dicembre 2019.
Nello specifico il consiglio, presieduto da Alberto De Luca, ha richiesto l’ampliamento del marciapiede prospiciente il sagrato della Chiesa, per consentire a tutti e specialmente ai soggetti a mobilità ridotta di poter percorrere in sicurezza il marciapiede lato monte della via XXIV Maggio. “Un intervento importante al quale teniamo molto – spiega Melita – perché finalmente vengono eseguiti dei lavori che la cittadinanza attendeva da molti anni. Contestualmente la Via XXIV Maggio è interessata da altri interventi volti ad aumentare la sicurezza stradale, faccio i complimenti al Dipartimento Servizi Tecnici che sta lavorando molto bene, intervenendo in diverse parti della città risolvendo problemi che ci portiamo dietro da decenni”.
Sul tema è intervenuto anche il proponente Renato Coletta che rileva come una Chiesa importante come quella di Santa Eustochia Smeralda annessa all’omonimo complesso monastico fondato intorno al 1450 per volontà della stessa Santa, abbia valorizzato maggiormente il sagrato e la facciata della Chiesa all’interno della quale, oltre al corpo incorrotto di Santa Eustochia, siano presenti alcune opere d’arte fra le quali spicca una grande tela datata 1658, raffigurante la Madonna degli Angeli con S. Francesco e Santa Chiara, opera del pittore Giovan Battista Quagliata. Dopo il terremoto del 1908, che risparmiò gran parte della Chiesa, fu restaurato l’edificio sacro e venne riaperto al culto nel 1929. Spiccano il portale tardo cinquecentesco, gli interni abbelliti con preziose tarsie marmoree e i grandi affreschi del soffitto opera di Letterio Paladino.