Caso Gregoretti, Salvini al Gup: "Abbiamo salvato vite umane"

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Caso Gregoretti, Salvini al Gup: "Abbiamo salvato vite umane"

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sabato 12 Dicembre 2020 - 18:19

Seconda udienza preliminare, a Catania, per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, presente in aula, per i ritardi nello sbarco da nave Gregoretti di 131 migranti ad Augusta il 31 luglio 2019.
A causa della concomitanza con l’udienza a Catania, è stata rinviata al 9 gennaio l’udienza prevista per oggi nella Procura di Palermo per l’inchiesta che vede sempre Salvini accusato di sequestro di persona e abuso di atti d’ufficio per la vicenda Open Arms.
Nell’aula bunker del carcere di Bicocca davanti al Gup Nunzio Sarpietro, che li ha convocati come testimoni, sono stati chiamati a deporre gli ex ministri dei Trasporti, Danilo Toninelli, e della Difesa, Elisabetta Trenta.
Il premier Giuseppe Conte sarà sentito a Roma il prossimo 28 gennaio, alle 10.30, a Palazzo Chigi dal Gup Sarpietro dopo che il premier si è avvalso del secondo capo dell’articolo 205 del Codice di procedura penale secondo il quale il presidente del Consiglio può chiedere di “essere esaminato nella sede in cui esercitano il loro ufficio, al fine di garantire la continuità e la regolarità della funzione cui sono preposti”.
SALVINI: “RIVENDICO CIO’ CHE HO FATTO, ABBIAMO SALVATO VITE”. “Rivendico con orgoglio quello che ho e abbiamo fatto: a differenza degli altri non cambio idea sulla base delle convenienze. Per me coerenza e dignità sono due parole che hanno un valore. No come Toninelli: su due ore in aula per un’ora e mezza ha detto che non si ricorda e che comunque non era responsabilità sua. Io mi assumo, con i colleghi che erano con me, totalmente e con orgoglio il successo delle politiche di contrasto all’immigrazione clandestina”, ha detto Matteo Salvini in conferenza stampa a Catania dopo l’udienza preliminare sul caso Gregoretti.
“Toninelli non c’era, e se c’era dormiva. Trenta non era un ministro politico – ha aggiunto Salvini – ha risposto con tranquillità e serenità in base a quello che competeva. Toninelli è stato lì due ore a ripetere ‘non so’ o non c’era. Non giudico, magari ha ragione lui, ma io mi prendo la responsabilità e la rivendico ogni volta che faccio qualcosa”.
“Il 28 gennaio Palazzo Chigi si trasformerà in un’aula bunker dove Giuseppe Conte sarà interrogato. Il premier ha deciso di non andare a Catania, ma di far venire Catania a Palazzo Chigi. Scelte sue.
In aula – ha proseguito parlando delle dichiarazioni spontanee rese da lui oggi – ho ricordato due passaggi del presidente Conte che ha detto ‘abbiamo lavorato noi per la ricollocazione e poi lo sbarco’; noi e poi sono due paroline che per quanto mi riguarda mi fanno dire che il processo finisce qui. Conte ha detto pure che lui e Mogavero hanno lavorato ai ricollocamenti e poi consentito lo sbarco. Se ne sono presa la responsabilità, pensava di farmi un torto, invece mi ha favorito”.
Prima di entrare in aula, Salvini aveva spiegato: “Abbiamo salvato vite e protetto un Paese, quello che non è accaduto dopo perché dopo di me ci sono stati morti annegati, diritti negati. Mi dispiace solo di dovere far perdere tempo a giudici, avvocati, forze dell’ordine in un’aula bunker che solitamente è impiegata per processi di mafia.
Io sono un cittadino italiano rispettoso di quello che la giustizia mi chiede per rispondere di quello che avevo promesso agli italiani di fare: bloccare il traffico di esseri umani e il business dell’immigrazione clandestina senza fare male a nessuno”.