Gli organi di Giulia salveranno 6 vite

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Gli organi di Giulia salveranno 6 vite

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giovedì 10 Dicembre 2020 - 19:01

Giulia Ragini non ce l’ha fatta, ma i suoi organi salveranno la vita di ben 6 persone, una delle quali una neonata in condizioni gravissime. I familiari di Giulia, la 26enne rimasta vittima di un incidente stradale che si è verificato la settimana scorsa a San Filippo del Mela, hanno deciso di autorizzare il prelievo dei suoi organi. Il Policlinico di Messina ha espresso il suo più sentito ringraziamento ai familiari della sfortunata ragazza.

“La procedura, che è andata a buon fine, assume per noi – afferma il Direttore sanitario, dottor Antonino Levita – un significato ancora più profondo. Non solo perché rinnova un gesto d’amore verso il prossimo, ma anche perché tutto ciò avviene in un momento particolare. Nonostante l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, infatti, l’Azienda in tutte le sue componenti dimostra di proseguire la sua attività con efficienza e professionalità. Ai ringraziamenti alla famiglia, quindi, unisco quelli per tutto il personale che, anche operando continuamente sotto una innegabile ed inusuale pressione ormai da diversi mesi, non smentisce mai la propria dedizione ed il proprio impegno. Auspico che questo grande gesto di altruismo dal quale è dipesa la sopravvivenza di almeno altri sei pazienti, alcuni dei quali ormai in condizioni disperate, possa ispirare in tutti anche il senso della ripresa e della rinascita. Ci auguriamo inoltre che possa rappresentare, oggi più che mai, un esempio da seguire”.

“Si tratta di una scelta – aggiunge il dottor Francesco Puliatti, Coordinatore della Donazione e Trapianto d’Organi e Tessuti del Policlinico – che ha consentito di salvare, in più parti d’Italia, diverse vite umane, tra cui quella di una neonata in condizioni gravissime. Come abbiamo dimostrato, l’Azienda è sempre pronta a fornire risposte di alto profilo, e questo assume un valore enorme specie nelle circostanze attuali nelle quali, purtroppo, la pandemia ha rischiato di fare passare in secondo piano altri temi irrinunciabili quale quello della donazione e del trapianto. Il gesto di questa famiglia riaccende così la speranza non solo in chi attende un gesto di enorme altruismo, ma in tutti noi di  potere tornare presto a godere di una vita più serena”.