Risanamento, bocciati emendamenti alla legge di Bilancio

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Risanamento, bocciati emendamenti alla legge di Bilancio

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venerdì 04 Dicembre 2020 - 08:00

La strada per il risanamento di Messina è ancora tutta in salita. La Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha dichiarato inammissibili gli emendamenti, presentati sia dalla maggioranza che dall’opposizione, alla legge di Bilancio aventi per oggetto il risanamento delle zone baraccate di Messina. Questo perché, così come evidenziato dal segretario provinciale di Articolo Uno Domenico Siracusano, la Commissione aveva già precisato, in un apposito documento, che sarebbero stati giudicati inammissibili “gli emendamenti recanti norme di carattere localistico o micro settoriale”, qual è il caso del risanamento di Messina.

“Ci immaginiamo gli strali contro la Commissione Bilancio di chi in questi mesi ha scelto la propaganda a tutti i costi. – ha dichiarato Siracusano – Non è questa la strada che porterà ad affrontare e risolvere definitivamente la questione delle baracche a Messina. Fin dal 24 Novembre scorso la Commissione aveva diramato il documento ‘Emendabilità del Disegno di Legge di Bilancio – Criteri di ammissibilità e indicazioni pratiche per la redazione delle proposte emendative’ nel quale, alla sezione 1, si leggeva chiaramente che sarebbero stati giudicati inammissibili ‘gli emendamenti recanti norme di carattere localistico o micro settoriale’. In questa direzione, la Commissione Bilancio ha stralciato ben trenta articoli proposti dal Governo, perché recanti provvedimenti che andavano in una direzione diversa, come ad esempio il Giubileo di Roma o la Strada a Scorrimento Veloce Lioni-Grottaminarda. Interventi importanti che però non potevano trovare spazio proprio per la struttura e i vincoli dello strumento finanziario”.

Siracusano pertanto punta il dito contro coloro i quali hanno presentato questi emendamenti. A detta sua, infatti, chi ha proposto gli emendamenti sapeva che sarebbero stati bocciati, ma ha preferito presentarli ugualmente per ragioni di propaganda politica: “Chi ha presentato gli emendamenti sapeva perfettamente l’esito che avrebbero avuto quelle proposte. – prosegue Siracusano – Per carità, presentarli è un atto legittimo, ma disvela la spasmodica ricerca di visibilità più che la volontà di aggredire e risolvere il problema posto. Come già in merito al confronto sulle proposte di legge sullo sbaraccamento in Commissione Ambiente, ci troviamo a fare un appello a tutti i soggetti in campo perché si vada finalmente oltre la mera propaganda e si individuino soluzioni normative e amministrative che contribuiscano ad affrontare definitivamente la questione del risanamento a Messina.

“Le audizioni in Commissione Ambiente hanno dato indicazioni chiare e consentono valutazioni compiute per immaginare procedure efficaci, per uscire definitivamente dalla stagione degli annunci e offrire a Messina, non solo una legge sul risanamento, ma anche un piano casa e politiche abitative, che affrontino un’emergenza sociale ed economica che abita nelle baracche, ma non solo lì”.

Siracusano (FI): “Bisogna dare risposte celeri a Messina”. Delusa per quanto accaduto la deputata messinese in quota Forza Italia Matilde Siracusano, che era stata la prima firmataria dell’emendamento avanzato da Forza Italia: “Dispiace perché 8mila cittadini messinesi dovranno aspettare ancora per avere un provvedimento che possa dar loro una prospettiva, un barlume di speranza. Dispiace perché ai tanti annunci non sono seguiti, anche questa volta, fatti concreti.

“Forza Italia crede fermamente in questa battaglia, sostenuta in più occasioni anche dalla nostra capogruppo a Montecitorio Mariastella Gelmini, ma non ne vuole fare una bandiera di partito. Tutte le forze politiche dimostrino responsabilità per dare risposte concrete e celeri ad una importante città del Sud, a un’intera comunità, a chi passerà anche questo Natale tra fogne a cielo aperto e sotto tetti in eternit. Il ministro Provenzano ascolti l’appello dell’assessore della Regione Siciliana Falcone e dia una linea chiara e precisa. Basta indugi”.

Falcone: “Rammaricati, ma pronti a collaborare con Roma”. Esprime il proprio rammarico anche l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, mostrandosi comunque disponibile a collaborare con Roma per chiudere quanto prima il capitolo della baraccopoli messinese: “Con rammarico, abbiamo appreso della non ammissibilità degli emendamenti alla manovra di bilancio che ponevano le basi per cancellare la ferita delle baraccopoli di Messina attraverso l’atteso commissariamento. In questo momento così decisivo, vogliamo ribadire il nostro punto fermo: su Messina occorre superare le logiche partitiche e fare il massimo per un obiettivo condiviso da tutti, cioè archiviare una vergogna lunga più di un secolo.

“La Regione Siciliana, qualora il governo Conte si decidesse, è pronta a sottoscrivere un’intesa per un intervento finanziato da Roma su cui, comunque, saremmo pronti a fare la nostra parte. Al ministro Provenzano chiediamo di non perdere quest’occasione e di intervenire con una proposta già durante l’esame della manovra finanziaria”.

Navarra: “La Regione faccia la sua parte”. Intanto l’esponente messinese della maggioranza del governo Conte, il dem Pietro Navarra, ha risposto all’assessore Falcone, invitando lui e il governo regionale di cui fa parte a dare il proprio concreto contributo, attraverso i vari fondi per investimenti di cui dispone, nell’eliminare la baraccopoli di Messina: “Da diversi mesi stiamo lavorando in Parlamento per dare una risposta, speriamo definitiva, alle migliaia di cittadini messinesi costretti a vivere nel degrado delle baraccopoli presenti in diverse zone della città. Abbiamo approfondito, anche alla luce delle informazioni acquisite durante le audizioni in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, sia gli aspetti che attengono al tema del possibile conflitto di competenze che a quelli relativi alla quantificazione dei costi del risanamento.

“Il Ministro Provenzano ha assicurato a più riprese la disponibilità a sostenere finanziariamente gli interventi necessari, ma ci aspettiamo che la Regione si assuma le proprie responsabilità e, dopo decenni di colpevole disinteresse, si adoperi a concorrere con i tanti fondi per investimenti non ancora spesi a risolvere un problema atavico della città di Messina. Siamo certi che il governo nazionale non perderà alcuna occasione facendo presto e fino in fondo la sua parte e ci aspettiamo che, insieme alla Regione siciliana, si possa, finalmente, portare a soluzione questo grave problema di emergenza abitativa a Messina”.

M5S: “Servono risposte certe e immediate”. Sorpresi per la bocciatura degli emendamenti anche gli esponenti messinesi nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle: “A questo punto non ci spieghiamo cosa blocchi la risoluzione di un problema così grave: qui si parla delle condizioni di vita di circa 2000 famiglie. E noi, tra proposte di legge, atti ed emendamenti abbiamo fatto tutto quello che è nelle nostre possibilità. Adesso, dopo anni di inerzia, si è finalmente registrata anche un’assunzione di responsabilità da parte della Regione Siciliana, che tramite l’assessore Falcone si è presa impegni precisi”, dichiarano i pentastellati Francesco D’Uva, Alessio Villarosa, Grazia D’Angelo, Antonella Papiro, Valentina Zafarana e Antonio De Luca.

“Ora il ministro Provenzano, – concludono – dopo che anche il suo stesso partito ha sottolineato quanto sia importante che il governo faccia la sua parte in questa fase, ha la possibilità di agire in modo deciso e decisivo. È ora di mettere un punto a questa brutta storia e scrivere una nuova pagina, ecco perché sono importanti risposte certe e concrete nel breve periodo”.