Atm, sindacati: "Mentre l'azienda diventa focolaio, il management apre ai privati"

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Atm, sindacati: "Mentre l'azienda diventa focolaio, il management apre ai privati"

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martedì 01 Dicembre 2020 - 13:26

“Mentre Atm diventa un focolaio con l’aumento esponenziale di dipendenti contagiati, tanto da costringere i sindacati a esporre denuncia per verificare le attività di prevenzione intraprese in questi mesi dal Presidente Campagna, con la recente manifestazione di interesse si utilizza l’emergenza Covid per scoprire le carte e cercare aziende private a sussidio del servizio urbano che Atm, alla luce dei fatti, non riesce a gestire”. Questa la denuncia di un nutrito fronte sindacale – formato da FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FAISA, UGL e ORSA, criticando il management di Atm Spa non soltanto con riferimento alla gestione dei casi di positività tra i dipendenti dell’azienda, ma anche per la recente decisione – tramite una manifestazione di interesse pubblicata lo scorso 30 novembre – di aprire il trasporto pubblico locale ai privati.
“Si palesa, anche in questo caso, – proseguono i sindacati – una assoluta impreparazione dei vertici aziendali ai quali, verbali alla mano, già dal 24 luglio le organizzazioni sindacali avevano delineato progetti specifici per gestire il trasporto nell’emergenza Covid  in house, senza ricorrere ai privati. Probabilmente oggi il re è nudo e le intenzioni erano diverse da quelle propagandate per il rilancio del servizio pubblico. ATM è senza dubbio l’azienda cittadina che conta il maggior numero di dipendenti contagiati e giornalmente si annoverano nuovi casi. Il dato non sembra preoccupare i vertici aziendali, impegnati oltremodo nelle azioni sanzionatorie per mostrare i muscoli ai lavoratori. La gestione superficiale del conclamato focolaio ha costretto i sindacati a denunciare alla SPRESAL di Messina l’assenza di comunicazione e trasparenza sugli interventi previsti in materia di sicurezza dai protocolli nazionali sulla prevenzione dei rischi legati al Covid 19 sui luoghi di lavoro.
“Il programmato rilancio del servizio pubblico essenziale naufraga nell’insoddisfazione dell’utenza, nell’incapacità di gestire le emergenze ampiamente annunciate, tanto da richiedere il supporto dei privati,  e nel goffo tentativo di scaricare le responsabilità sui lavoratori con azioni sanzionatorie e pressioni psicologiche che hanno oltrepassato i limiti del ridicolo. E’ rocambolesco chiedere il supporto dei privati nella fase in cui si registra un calo esponenziale dell’utenza, dopo gli investimenti pubblici in uomini e mezzi, farsi trovare impreparati e chiedere supporti esterni equivale all’auto denuncia di incapacità gestionale. E’ giunta l’ora che l’Amministrazione comunale prenda atto dell’inadeguatezza del management aziendale e corra ai ripari prima che sia troppo tardi”.