Spaccio e corse clandestine di cavalli, 33 arresti: indagato anche un veterinario. I NOMI

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Spaccio e corse clandestine di cavalli, 33 arresti: indagato anche un veterinario. I NOMI

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mercoledì 11 Novembre 2020 - 08:46

Associazione di tipo mafioso, corse clandestine di cavalli, scommesse clandestine su competizioni sportive non autorizzate, maltrattamento di animali, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio di sostanze stupefacenti. È il lungo elenco di reati di cui sono ritenute responsabili, a vario titolo, 33 persone, nei confronti delle quali, nel corso della notte, sono state eseguite ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali. Le ordinanze, emesse dal gip presso il Tribunale di Messina su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Messina, sono state eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Messina. In esecuzione dei provvedimenti, 18 persone sono state associate al carcere, 6 agli arresti domiciliari e 9 sono state sottoposte all’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

L’associazione mafiosa e le corse clandestine di cavalli. Le misure cautelari si basano sulle risultanze acquisite dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Messina nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Cesare”, concernente l’attuale operatività del clan Galli, operante nel rione Giostra e riconducibile a Luigi Galli, il 64enne considerato capo storico del sodalizio, la cui esistenza, negli anni, è stata riconosciuta in varie sentenze passate in giudicato.
L’indagine, basata anche sul contributo dichiarativo di un collaboratore di giustizia, ha consentito di individuare ulteriori 7 affiliati alla citata compagine mafiosa, ai quali è stato contestato il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e di documentarne, fra l’altro, l’operatività con metodo mafioso, nell’organizzazione di corse clandestine di cavalli e nella gestione delle relative scommesse illecite, i cui proventi avrebbero alimentato le casse del sodalizio criminale.
Le investigazioni hanno fatto emergere il ruolo di Giuseppe Irrera, commerciante di prodotti ortofrutticoli e genero di Luigi Galli, quale rappresentante di spicco del clan Galli sul territorio, in forza della fiducia accordatagli dal suocero che da anni è recluso in regime 41 bis. Secondo le indagini, Irrera e i suoi sodali erano, fra l’altro, dediti all’organizzazione di competizioni clandestine di cavalli, da cui traevano ingenti profitti attraverso la gestione del correlato e proficuo business delle scommesse illecite. Il gruppo criminale avrebbe avuto base operativa presso un noto negozio di rivendita di frutta e verdura di proprietà di Irrera, sito nel popoloso quartiere cittadino di Giostra, dove si sarebbero tenute anche le riunioni per organizzare le competizioni.
Alcuni sodali (Francesco Vento, Grazie Maria Munnia, Salvatore Vecchio e Giuseppe Galli) si sarebbero occupati di accudire e preparare i cavalli, sottoponendoli agli allenamenti e, grazie a un veterinario compiacente, alla somministrazione illecita di farmaci per migliorarne le prestazioni. Inoltre, si sarebbero occupati della raccolta del denaro puntato dagli scommettitori e della gestione dei successivi pagamenti.
Le corse clandestine si svolgevano nel corso della notte, in pochissimi minuti, su strade urbane ed extraurbane che venivano rapidamente chiuse al transito delle auto da gruppi di giovani a bordo di scooter e motocicli, con il fine di consentire il passaggio di cavalli e calesse e di rallentare l’eventuale intervento di pattuglie delle forze di polizia.
I rapporti con i Santapaola. Nel corso delle investigazioni sono stati documentati rapporti tra il gruppo criminale di Giostra e il catanese Sebastiano Grillo, per l’organizzazione di corse di cavalli tra scuderie messinesi e catanesi, nonché interessanti interlocuzioni con esponenti della criminalità mafiosa catanese, riconducibili al clan Santapaola, per la risoluzione di controversie connesse con la gestione dei proventi delle scommesse clandestine. Le gare tra messinesi e catanesi sarebbero state organizzate nella zona di Fiumefreddo di Sicilia, posta a confine tra la Provincia di Messina e quella di Catania.
Le dinamiche che caratterizzano il controllo delle gare clandestine di cavalli ad opera della criminalità mafiosa, emergono proprio da un incontro che sarebbe avvenuto tra Irrera ed esponenti del clan Santapaola di Catania, finalizzato a dirimere una controversia relativa a una corsa che il messinese considerava irregolare, in quanto truccata da una scuderia rivale di catanesi. Guardando alcuni filmati della corsa, Irrera si sarebbe infatti accorto che alcuni giovani su uno scooter avevano favorito il calesse rivale, e ciò a suo dire lo legittimava a non pagare la posta perduta e a pretendere la ripetizione della competizione, cosa che gli fu accordata dai catanesi a seguito degli incontri chiarificatori con i santapaoliani.
L’intestazione fittizia di beni. Giuseppe Irrera è anche indagato di trasferimento fraudolento di valori per avere fittiziamente intestato a prestanome una società immobiliare e le quote di una ditta titolare di una nota enoteca del centro di Messina. Le due società e i relativi beni aziendali, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, sono quindi state sottoposte a sequestro preventivo eseguito nella mattinata odierna.
Il traffico di sostanze stupefacenti. L’operazione ha anche consentito di procedere all’arresto di numerose persone dedite alla distribuzione di droga di vario genere nella città di Messina, contestando il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti a 11 indagati. Un primo gruppo criminale, che sarebbe stato capeggiato da Carlo Altavilla, operava sia a Giostra che a Santa Lucia Sopra Contesse, rifornendosi di ingenti quantitativi di cocaina e marijuana in Calabria e Campania, per poi procedere alla distribuzione del narcotico al dettaglio, attraverso una rete di spacciatori. Lo smistamento della droga avveniva anche all’interno di un negozio di barbiere gestito da due sodali e le indagini hanno fatto emergere anche episodi di estorsione per il recupero di crediti derivanti dalle narco-transazioni.
Un secondo gruppo criminale è stato individuato grazie all’indagine convenzionalmente denominata “Affari di Famiglia”, condotta dal Nucleo operativo della Compagnia di Messina Sud, che ha documentato l’operatività di un sodalizio a composizione familiare, dedito alla stabile distribuzione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, nei rioni Villaggio Aldisio e Fondo Fucile, ubicati nella zona sud della città. Una donna appartenente a tale gruppo criminale era solita utilizzare il figlio 12enne per effettuare le consegne senza incorrere nei controlli delle forze dell’ordine. Il minore è stato inserito all’interno di una comunità familiare, in ottemperanza di specifico provvedimento del Tribunale per i minorenni di Messina.
I nomi. Qui di seguito l’elenco degli indagati.
Destinatari di misura cautelare in carcere:

  1. Carlo Altavilla, 34enne di Messina;
  2. Giuseppe Galli, 37enne di Messina;
  3. Sebastiano Grillo, 38enne catanese;
  4. Giuseppe Irrera, 42enne di Messina;
  5. Giuseppe Longo, 31enne di Messina;
  6. Giuseppe Marino, 34enne di Messina;
  7. Grazia Maria Munnia, 33enne di Messina;
  8. Alessio Palermo, 26enne di Messina;
  9. Carlo Palermo, 35enne di Messina;
  10. Roberto Palermo, 32enne di Messina;
  11. Natale Rigano, 39enne di Messina;
  12. Salvatore Vecchio, 63enne di Messina;
  13. Francesco Vento, 30enne di Messina;
  14. Paolo Canepa, 57enne originario di Gela ma residente a Messina:
  15. Tommaso Giacobbe, 68enne di Messina;
  16. Rosina Giacobbe, 46enne, di Messina;
  17. Giuseppa Leonardi, 64enne di Messina;
  18. Santino De Stefano, 45enne di Messina

Destinatari di misura cautelare degli arresti domiciliari:

  1. Angelo Bonasera, 55enne di Messina (attualmente detenuto per altra causa);
  2. Francesco Spadaro, 41enne di Messina;
  3. Salvatore Speciale, 61enne palermitano;
  4. Tommaso Giacobbe, 20enne di Messina;
  5. Lucia Villari, 32enne di Messina;
  6. Cristina Lisa, 39enne di Messina;

Destinatari di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria:

  1. Paolo Arrigo, 30enne di Messina;
  2. Francesco Forami, 35enne di Messina;
  3. Paolo Gatto, 23enne di Messina (attualmente detenuto per altra causa);
  4. Santo Giannino, 41enne di Messina;
  5. Vincenzo Misa, 35enne messinese(attualmente detenuto per altra causa);
  6. Luigi Vinci, 36enne messinese;
  7. Roberto D’Angelo, 42enne di Messina
  8. Paolo Scivolone, 47enne di Messina
  9. Angelo Parisi, 47enne originario di Milano, ma residente a Messina