Misure economiche anti-Covid, Gioveni: "Il sindaco coinvolga anche il Consiglio"

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Misure economiche anti-Covid, Gioveni: "Il sindaco coinvolga anche il Consiglio"

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martedì 03 Novembre 2020 - 11:40

“Le misure economiche che si stanno pensando per le famiglie e le categorie commerciali penalizzate da queste ultime restrizioni legate al Covid, dovranno essere valutate anche in funzione dell’esperienza precedente che in molti casi non ha soddisfatto del tutto le aspettative”. A chiedere più attenzione nella gestione degli aiuti economici per i cittadini ed esercenti più in difficoltà è il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che auspica anche una condivisione dei provvedimenti da parte dell’Amministrazione col Consiglio Comunale.
“Non è pensabile invocare l’intervento del Civico Consesso solo con le ratifiche delle delibere di Giunta che spostano le risorse da un capitolo all’altro e non chiamarlo in causa nelle scelte rivolte alla cittadinanza – stigmatizza Gioveni – Ritengo che alcune sfumature o accorgimenti nella scelta dei requisiti per la family card vadano rivisti; per esempio non ritengo giusto che vengano considerate come reddito le circa 290 euro di invalidità civile che spesso hanno impedito a molte famiglie di ricevere questo importante sostentamento economico, così come di contro credo sia giusto approfondire i motivi delle numerosissime rinunce che in atto ci sono da parte di chi in queste settimane è stato chiamato a lavorare nei cantieri di servizio!
“Inoltre – evidenzia l’esponente di FdI – occorre ancora procedere al rimborso delle utenze relative ai mesi di maggio e giugno che nonostante siano state annunciate all’epoca, sono rimaste lettera morta, per non parlare del rimborso degli affitti ancora in alto mare; così come credo che le procedure amministrative che vanno dalla presentazione delle istanze alla loro effettiva liquidazione dovranno essere gestite meglio e in maniera più celere. Infine mi preme riproporre anche un possibile implemento delle risorse per destinarle anche ad una sorta di ‘shopping card’, che permetterebbe e vincolerebbe gli aventi diritto a spendere una parte di questi sussidi in quei negozi o attività commerciali che in questi mesi hanno avuto un nettissimo calo del loro fatturato, al fine di far ricircolare la moneta un po’ in tutti gli altri settori del commercio e non soltanto in quelli alimentari”.