"Basta aggredire gli uomini in divisa": le forze dell'ordine scendono in piazza

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"Basta aggredire gli uomini in divisa": le forze dell'ordine scendono in piazza

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giovedì 15 Ottobre 2020 - 08:00

Le forze dell’ordine scendono in piazza sotto lo slogan “Basta aggressione agli uomini in divisa”. Quanto rivendicano è che lo Stato dia maggiori garanzie, sia sotto il profilo normativo che della dotazione di strumenti, a tale categoria di lavoratori. Infatti, la presunta mancanza di adeguate tutele alle forze dell’ordine sarebbe causa delle aggressioni, numerose a detta dei promotori dell’iniziativa, ai danni di chi vi opera al loro interno.
La protesta, che si è svolta ieri a Piazza del Popolo, a Roma, è stata promossa dal Sindacato autonomo di polizia (Sap) e ha visto la partecipazione delle diverse sigle sindacali degli uomini in divisa, quali il SAPPE della Polizia Penitenziaria, il SiMCC per i Carabinieri, il SiMGdF per la Guardia di Finanza, l’FSP Polizia di Stato, il LeS Polizia e al CO.NA.PO. per i Vigili del Fuoco. Tra i leader della destra erano presenti Giorgia Meloni per Fratelli d’Italia e Matteo Salvini per la Lega.
“Le aggressioni salgono, i rischi si moltiplicano e nonostante i numerosi gridi di allarme, chi ha la responsabilità della sicurezza non assume alcuna iniziativa tangibile”, ha dichiarato Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, che poi ha aggiunto: “Sono mesi che rivendichiamo il nostro ruolo, ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano, di leggi troppo blande per chi delinque.
“Rivendichiamo maggiori garanzie funzionali nuovi strumenti che migliorino il nostro lavoro, bodycam e taser su tutti, nuove norme che ci aiutino a prestare servizio in condizioni sempre più difficili. Chiediamo inoltre il ripianamento degli organici, oggi carente di circa il 20% globale, e ulteriormente messo a rischio nei prossimi anni, a causa dei numerosi pensionamenti previsti. Per non parlare delle retribuzioni restate pressoché ferme negli ultimi 10 anni e che non remunerano in modo adeguato i servizi operativi e più disagiati”.