Dall’inchiesta, coordinata dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia, sono emerse le chat, inviate ai familiari, in cui De Pace manifestava l’intenzione di trasferire ai nipoti i risparmi depositarti nel conto corrente, segno, secondo l’accusa, che aveva pianificato il delitto ed era certo delle conseguenze che ne sarebbero derivate.
Il delitto è avvenuto a Furci. I due ragazzi, 29 anni lui, 27 lei, studentessa universitaria, vivevano insieme. De Pace, dopo aver strangolato la ragazza con cui aveva avuto una violenta lite, ha chiamato i carabinieri e confessato l’omicidio.
Avrebbe anche tentato il suicidio tagliandosi le vene riuscendo a procurarsi solo ferite superficiali. Dopo aver colpito la ragazza alla fronte con un oggetto, tramortendola, De Pace le è salito sopra, l’ha immobilizzata e l’ha poi soffocata.
Oltre a quella della premeditazione, la Procura contesta al ragazzo le aggravanti “di aver commesso il fatto contro persona legata da relazione affettiva e per motivi abietti e futili”. Lorena Quaranta studiava Medicina ed era originaria di Favara.