Recovery Fund, Articolo 1: "Un'occasione da non sprecare"

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Recovery Fund, Articolo 1: "Un'occasione da non sprecare"

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mercoledì 23 Settembre 2020 - 11:01

Le ingenti risorse del Recovery Fund destinate all’Italia, oltre 200 miliardi di euro, continua a infuocare il dibattito politico su come utilizzare queste risorse. Ad esempio, l’opinione è divisa se destinarle anche per la realizzazione del Ponte sullo Stretto oppure no. Su quest’ultimo fronte troviamo Articolo 1, che si dichiara contrario all’uso di tali risorse per un’infrastruttura del genere, preferendo piuttosto la realizzazione di una serie di progetti per Messina con il convolgimento di Messina, cioè delle parti sociali, Consiglio Comunale in rappresentanza della cittadinanza in primis, interessate direttamente o indirettamente.
“Le ingenti risorse del Recovery Fund possono rappresentare un grande opportunità per i territori e le comunità locali. – spiega il segretario provinciale di Articolo 1, Domenico Siracusano – Il dibattito sull’attraversamento stabile dello Stretto di Messina, nelle versioni del ponte o del tunnel, tradisce una certa pigrizia di elaborazione e non coglie il senso della sfida che abbiamo di fronte. Immaginare di destinare tutte le risorse disponibili ad una unica grande opera, su cui permangono ancora, per utilizzare un eufemismo, troppi dubbi e incertezze, significa rinunciare ad un ragionamento sullo sviluppo locale ampio e articolato. ‘Facciamo il ponte e tutti i problemi scompariranno’ è il messaggio che in tanti lanciano senza riflettere sul fatto che Messina, per oltre quarant’anni, ha rinunciato a sviluppare una o più vocazioni e a strutturare un propria identità. Sotto l’ombra del ponte (che non c’è), la città è caduta inesorabilmente nel baratro.
“Allo stesso modo non è sufficiente consegnare al Governo una sorta di ‘lista della spesa’, un elenco di possibili proposte, che ripercorrano gli ambiti delle linee guida senza avviare un confronto partecipato con le rappresentanze istituzionale, le forze sociali e produttive della città. Abbiamo letto e leggiamo di un parco progetti della Giunta De Luca per accedere a 632 milioni di euro del Recovery Fund. Ma i progetti, di cui per altro si conoscono solo i titoli e il relativo valore economico, dovrebbero essere della Città e non dell’amministrazione di turno, dovrebbero essere di tutti i messinesi e non di questo o quell’assessore. È inaccettabile che non si sia ritenuto, in una fase cosi importante e delicata, di avviare un confronto a partire dal Consiglio Comunale e quindi con le rappresentanze sindacali e datoriali, con l’Università e con i diversi attori dello sviluppo. Non si tratta unicamente di sensibilità istituzionale e di cultura di governo, ma anche dell’intelligenza politica di comprendere che, attorno alle proposte della città, andrebbero creati condivisione e consenso, così da creare le premesse per agevolarne l’iter anche in sede governativa.
“Usciamo da una fase complicata e nella seconda parte dell’anno sentiremo ancora più forti le conseguenze socio-economiche della crisi pandemica, per questo occorre un surplus di responsabilità di chi guida, o dovrebbe guidare la nostra comunità. Non serve sempre urlare e sbraitare contro tutto e tutti, come il sindaco De Luca ha dimostrato ampiamente, bisogna recuperare un metodo, quello della concertazione e della partecipazione, che consenta di remare tutti nella stessa direzione, se veramente si vuole lo sviluppo e la crescita di Messina”.