Viviana è morta, ma dov'è finito Gioele?

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Viviana è morta, ma dov'è finito Gioele?

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domenica 09 Agosto 2020 - 12:45

Sono continuate nella notte da parte dei vigili del fuoco e proseguono senza sosta le ricerche di Gioele, il bambino di 4 anni scomparso con la madre il 3 agosto scorso, dopo il ritrovamento del cadavere di Viviana Parisi ieri pomeriggio nei boschi di Caronia, a 500 metri dall’autostrada.

Secondo gli investigatori, il piccolo era con lei nel bosco dov’è stata ritrovata. L’ipotesi più drammatica, fatta dagli inquirenti, è che la donna potrebbe avere ucciso il figlio seppellendolo nella zona prima di suicidarsi. Decine di persone con unità cinofile stanno perlustrando le campagne.

“Fino ad oggi – spiegano i vigili del fuoco – abbiamo perlustrato più di 500 ettari con l’ausilio dei cani e dei droni. È complicato perché si tratta di boschi e luoghi impervi dove è difficile spostarsi”.
Anche Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi e padre di Gioele, è andato questa mattina nella zona del ritrovamento, con lui c’erano alcuni familiari. L’uomo è poi andato via.
Gli investigatori, esaminando le registrazioni delle videocamere di sorveglianza e ascoltando testimoni, vogliono appurare cosa abbia fatto la donna nei venti minuti trascorsi tra la sua uscita nel casello autostradale di Sant’Agata di Militello e il suo rientro in autostrada, dove poi ha avuto un incidente con l’auto da cui è scesa camminando col bimbo in braccio lungo l’autostrada e facendo perdere le sue tracce.
VIVIANA IDENTIFICATA DALLA FEDE NUZIALE.
L’identificazione del cadavere di Viviana Parisi è arrivata dalla fede che la donna aveva al dito, all’interno della quale c’è scritto il nome del marito Daniele Mondello e dalle scarpe indossate dalla donna. Saranno eseguiti esami del Dna e autopsia.

Gli inquirenti hanno sequestrato nell’area del ritrovamento un traliccio che regge cavi dell’energia elettrica per capire se la donna possa essersi gettata dall’alto dopo essere salita sull’impalcatura.
Il procuratore capo di Patti, Angelo Cavallo, al termine dell’ispezione medico-legale, ha spiegato che solo l’autopsia potrà dire come e quando è morta Viviana Parisi. Le condizioni del cadavere, ha spiegato il magistrato, lasciano “aperte tutte le ipotesi, dall’incidente al gesto estremo”.
Un esame esterno del cadavere, ha precisato ancora il procuratore, fa ritenere che la morte risalga a diversi giorni fa. Potrebbe essere giunta, quindi, in coincidenza con l’allontanamento volontario della donna dal punto in cui aveva avuto un piccolo incidente.
Le ricerche del bambino si svilupperanno a partire dal punto in cui è stato ritrovato il cadavere della donna. In linea d’aria è a meno di un chilometro dalla galleria Pizzo Turda nel quale Viviana Parisi ha avuto il lieve incidente con il furgone degli operai di una ditta di manutenzione.
Secondo la ricostruzione degli stessi operai, che si sono subito fermati per deviare il traffico, la donna avrebbe proseguito per un tratto e poi sarebbe scomparsa. I vigili del fuoco hanno seguito le sue tracce per alcune centinaia di metri.
La logica avrebbe voluto che Viviana imboccasse un varco sul lato destro della carreggiata. Invece, la posizione del cadavere, ammesso che sia proprio quello della donna, indica che abbia lasciato a piedi l’autostrada scavalcando il guard rail a sinistra.
Da qui si sarebbe allontanata per alcune centinaia di metri prima di trovare la morte nella boscaglia vicina. Gli operai sostengono che era sola (altri dicono che fosse con il figlio). Resta da capire a questo punto dove sia finito Gioele.
Vi è la terribile ipotesi che il bambino sia morto e il suo corpo sia stato fatto a pezzi dai cinghiali. Il medico legale ipotizza che Viviana sia morta lo stesso giorno della scomparsa e che il suo corpo oltre al deperimento per cause naturali e climatiche sia stato sfigurato da animali selvatici.