Cannuni non lascia il calcio giocato ma… raddoppia: "Grazie Aquila Bafìa"

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Cannuni non lascia il calcio giocato ma… raddoppia: "Grazie Aquila Bafìa"

venerdì 24 Luglio 2020 - 16:57

Avevo deciso di smettere al termine di questa stagione 2019/20, ma stante la situazione Covid che ci ha impedito di completarla e di puntare al salto di categoria – l’obiettivo di partenza del presidente Carmelo Rao -, nei riguardi di quest’ultimo avverto l’obbligo morale di prolungare di un altro anno. M’incontrerò presto con lui e il mister per proporre e concordare questa soluzione, compatibilmente con i miei impegni di lavoro“.

Paolo Cannuni non lascia ma raddoppia, volendo parafrasare il titolo dello storico quiz di Mike Bongiorno. Il tutto con buona pace dei propositi di abbandono dell’attività agonistica che il bomber barcellonese aveva preannunciato la scorsa estate, in occasione del consueto bilancio della stagione precedente.

E poi sta per ricorrere il 50° anniversario dalla fondazione dell’Aquila Bafìa: un motivo in più per non appendere le scarpe al chiodo, in modo da non perdersi una simile ricorrenza da protagonista in un sodalizio calcistico verso il quale nutre un profondo senso di riconoscenza, avendovi militato in due distinte occasioni.

Per dare l’idea di chi sia il presidente Rao basta un solo aneddoto – tiene a sottolineare Cannuni  -.  Il 4 maggio, subito dopo la fine del lockdown, il presidente ha voluto confermare tutti e saldare tutte le spettanze dell’ultimo mese. In 25 anni di carriera da calciatore, non avevo mai incontrato una simile persona a capo di una società calcistica”.

Paolo vuole anche riscattare un’annata personale alquanto sfortunata, e non per sue colpe, considerando i suoi standard abituali. “Pur avendo superato la soglia dei 10 gol, sono stato condizionato da un incidente stradale avvenuto a fine novembre, che mi ha causato lo strappo a una spalla. Un fatto davvero incredibile per il sottoscritto, che in via sua non aveva mai subìto alcun infortunio. A febbraio ero rientrato e, nonostante al 30% della condizione, avevo anche segnato un gol al S.Fratello. Purtroppo, nel momento in cui mi ero rimesso in forma, è arrivato questo lockdown”.

Un’annata che, al momento dell’interruzione d’inizio marzo, vedeva l’Aquila al terzo posto nel proprio girone: “Onore al San Fratello, capolista del raggruppamento con pieno merito. La nostra stagione non è stata quella ci auguravamo, ma sono certo che se non ci fosse stato il Covid avremmo avuto tutte le carte in regola per salire di categoria. Un’esperienza drammatica, la pandemia, che ci ha fatto capire come su questa terra siamo solo di passaggio. Per me, abituato a stare fuori di casa intere giornate, tra calcio e lavoro, è stato un po’ difficile cambiare le mia vita normale. In compenso però ne ho approfittato per gustarmi in pieno la mia famiglia”.

Cannuni prevede ripercussioni molto negative soprattutto per il calcio dilettantistico: “Gli effetti saranno drammatici soprattutto per le piccole società, molte delle quali secondo me si apprestano a chiudere i battenti. Perciò ai vertici del calcio regionale consiglierei di eliminare alcuni gironi di Prima Categoria e qualcuno di Promozione, al fine di non falsare i campionati con i ritiri di squadre che si verificano puntualmente nelle ultime stagioni, e in modo da assicurare anche agli stessi tornei una  maggior qualità”.