Dal porto di Messina al gol a San Siro, la favola di Musa Juwara

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Dal porto di Messina al gol a San Siro, la favola di Musa Juwara

redme |
martedì 07 Luglio 2020 - 14:34

“No parents”. Niente genitori, ha scritto Musa Juwara sul modulo fornito dalla Croce Rossa a Messina dopo lo sbarco avvenuto il 10 giugno 2016, uno dei tanti che avvengono sulle coste siciliane. Aveva appena 15 anni e proveniva dal Gambia, dove ha lasciato i suoi affetti per cercare una vita migliore.
La favola ed il viaggio della speranza di Musa tocca Messina, città per lui di passaggio, giusto il tempo di essere identificato e di essere trasferito altrove.
L’Italia lo accoglie a braccia aperte, viene ospitato da una famiglia in Basilicata e scopre il calcio alla Virtus Avigliano. In poco tempo strega la Serie A dopo aver militato nel Chievo Verona, nel Torino e nel Bologna, società che ne detiene il cartellino.
Ama la Premier League e la play col suo amico Barrow, Mihajlovic lo apprezza, il Bologna lo blinda, lo fa esordire in A lui si regala la gloria.
Così al minuto 74, nel deserto di “San Siro”, Juwara segna la rete del momentaneo 1-1 tra Inter e Bologna con i felsinei che firmano addirittura  il sorpasso con l’amico Barrow.
La nuova vita di Musa è solo all’inizio, Bologna lo coccola e scopre il talento scappato dall’Africa e che pensa in grande in Europa, in mezzo il Mediterraneo a volte spietato, altre volte fedele alleato e “ponte” verso un mondo migliore…