Assistenti igienico personali, Fp Cgil in piazza per dire no allo stop del servizio

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Assistenti igienico personali, Fp Cgil in piazza per dire no allo stop del servizio

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giovedì 02 Luglio 2020 - 11:37

I sindacati chiedono con urgenza un confronto con l’assessore regionale Scavone per affrontare una vertenza che potrebbe assumere contorni drammatici in termini occupazionali, nonché determinare gravi ricadute per i fragili utenti del servizio. I lavoratori che da oltre 20 anni operano nelle scuole inferiori e superiori di tutta la Sicilia si sono dati appuntamento questa mattina sotto la sede dell’Assessorato Regionale della famiglia, per dire no alla decisione del Governo regionale di interrompere il servizio di assistenza igienico personale agli alunni disabili, presa a seguito di un parere richiesto al consiglio di giustizia amministrativa (CGA) dagli stessi uffici regionali.
“Non è accettabile – affermano il segretario generale della FP CGIL di Messina Francesco Fucile e la segretaria provinciale Elena De Pasquale – che la politica continui a nascondersi dietro pareri giuridici destinati a mettere in ginocchio oltre 2000 lavoratori e non fornire più adeguata assistenza agli studenti. Sapevamo tutti, in primis chi occupa i posti di controllo e Palazzo d’Orleans e Palazzo dei Normanni, che la bomba prima o poi sarebbe scoppiata, e nonostante tutti fossero consapevoli che la risposta del CGA avrebbe potuto essere quella di cui oggi stiamo discutendo, anziché pensare a soluzioni alternative che contemperassero le esigenze ed i bisogni di utenti e lavoratori, la politica è rimasta con le mani in mano.
“Oggi assistiamo quindi ad un continuo rimpallo di responsabilità. Da qui la decisione di marciare sotto la sede dell’assessorato, sperando di poter ottenere un confronto. In queste settimane di confronti con i lavoratori abbiamo avuto l’ennesima conferma che la disperazione di questi giorni non è solo legata al rischio di perdere il posto di lavoro, ma al dramma sociale che verrebbe a determinarsi in molte famiglie. Il pensiero di lasciare i propri figli a scuola senza che questi abbiano la necessaria e dovuta esigenza, e non certo per non volontà del personale ATA, ma per carenze numeriche e per mancata esperienza, rappresenterà un grosso problema, al punto che molti genitori potrebbero anche decidere di non portare più figli a scuola, con tutte le conseguenze del caso. È anche, o forse soprattutto per questo, che la politica deve trovare una soluzione ad un problema che, diversamente, lo ribadiamo, assumerà i contorni di un vero e proprio dramma sociale”.