Due fratelli rapinano un parente anziano: arrestati

redsport

Due fratelli rapinano un parente anziano: arrestati

martedì 30 Giugno 2020 - 10:07

Sarebbero due lontani parenti gli autori di una rapina commessa nella notte tra lo scorso 4 e 5 febbraio ai danni di un 93enne di Floresta, che pertanto sono stati sottoposti alla misura di custodia cautelare in carcere, che è stata eseguita stamani dai carabinieri della Compagnia di Patti.
I presunti rapinatori, ritenuti responsabili del reato di rapina pluriaggravata in concorso, sono i fratelli Giuseppe e Nunzio Pagliazzo, di ripettivamente 65 e 51 anni.

Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività di indagine sviluppata dai militari della Sezione operativa della Compagnia carabinieri di Patti e dalla Stazione di Floresta, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica Alice Parialò, i cui esiti hanno consentito di ricostruire la drammatica vicenda di cui è stato vittima un 93enne, il quale, nonostante lo stato di profonda prostrazione e sofferenza morale, ha trovato la forza e il coraggio di denunciare i due parenti, raccontando dettagliatamente agli investigatori la dinamica dell’efferato delitto.
L’anziano, infatti, che da circa un anno era rimasto vedovo e viveva da solo nella propria abitazione della piccola comunità montana, nel cuore della notte tra il 4 ed il 5 febbraio 2020, ha udito strani rumori provenire dal piano terra della propria casa. Invano ha chiamato per nome il nipote da cui è solitamente accudito, ritrovandosi di fronte, invece, tre uomini disposti a tutto pur di impossessarsi di pochi valori. Due di questi, infatti, col cappuccio sollevato ma col viso scoperto, si sono avventati sulla vittima senza neppure consentirgli di alzarsi dal letto e con forza lo hanno trattenuto sotto le coperte mentre un terzo soggetto, allo stato non ancora identificato, ha iniziato a rovistare la casa. Qualche debole tentativo di divincolarsi da parte dell’anziano è stato subito neutralizzato da una stretta ancora più forte, accompagnata da minacce di morte, in particolare di bruciarlo vivo, se non avesse rivelato dove si trovavano i valori. Infine, dopo aver messo a soqquadro tutta la casa, i malviventi sono fuggiti con un magro bottino consistente in un paio di orecchini d’oro appartenuti alla defunta moglie della vittima e 400 euro in denaro contante presi dal portafogli.
Al termine dell’azione criminosa, quindi, il novantatreenne, profondamente scosso e provato per l’accaduto, ha cercato di ricomporre le proprie cose, attendendo nella mattinata successiva l’arrivo della moglie del nipote a cui ha raccontato il tragico accaduto.
I carabinieri, immediatamente giunti sul posto, hanno avviato un’intensa attività d’indagine disponendo di pochissimi elementi determinati dal fatto che, in un primo momento, l’anziana vittima, visibilmente traumatizzata, si è limitata a riferire di aver subito l’azione di tre soggetti verosimilmente del posto ma sconosciuti, in quanto travisati. La paziente opera di persuasione ed il coraggio infuso nell’anziano dalla vicinanza espressa dai carabinieri lo hanno aiutato a superare ogni remora ed il timore di ritorsioni, rivelando tutto quanto in sua conoscenza. L’anziano, quindi, con non poca difficoltà ha raccontato che i tre malviventi hanno fatto irruzione nella sua camera da letto parzialmente travisati da cappucci ma a viso scoperto e nonostante lo avessero immobilizzato, aveva riconosciuto in volto due suoi aggressori. Si trattava di due suoi lontani parenti, i fratelli Pagliazzo Nunzio e Giuseppe, uno dei quali, capendo di essere stato scoperto dalla vittima, piangendo, gli diceva “se non trovo niente che cosa gli porto a casa?”, venendo da questi redarguito “io so chi sei, ti conosco, vai a lavorare e ti guadagni i soldi”.
A seguito di questa ricostruzione, il novantenne ha senza dubbio riconosciuto i due malviventi effettuando la ricognizione fotografica. Gli accertamenti svolti dai carabinieri, acquisendo e visionando i fotogrammi di alcuni filmati di impianti di videosorveglianza, hanno accertato la presenza del Giuseppe Pagliazzo nel centro abitato di Floresta in un arco orario antecedente la rapina. Le risultanze investigative raccolte, quindi, hanno permesso di evidenziare chiaramente le gravi responsabilità degli indagati, consentendo così all’autorità giudiziaria di emettere l’odierno provvedimento custodiale, in esecuzione del quale, questa mattina, Pagliazzo Nunzio e Pagliazzo Giuseppe sono stati tratti in arresto ed associati al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto.