Messina, Uil in prima linea per il rilancio della provincia

redsport

Messina, Uil in prima linea per il rilancio della provincia

lunedì 29 Giugno 2020 - 15:00

La Uil in prima linea per il rilancio della provincia di Messina, che nell’immediato dovrà passare attraverso una proroga della cassa integrazione e del divieto di licenziamento e nel medio-lungo periodo tramite un mirato piano di investimenti. Si è tenuta, alla presenza del segretario organizzativo Luisella Lionti e del segretario generale della UIL Sicilia Claudio Barone che ha tratto le conclusioni, la riunione dell’Esecutivo Territoriale della UIL Messina.
L’incontro, svolto in presenza e nel pieno rispetto delle normative previste dal DPCM inerenti il Covid, è stato aperto da una esaustiva ed apprezzata relazione del segretario generale Ivan Tripodi, il quale, in primis, ha espresso profonda soddisfazione per le decisioni assunte dalla UIL nazionale che, nei prossimi giorni, si concretizzeranno nel passaggio di testimone tra Carmelo Barbagallo, prossimo segretario generale della UIL Pensionati, e Pierpaolo Bombardieri che sarà eletto nuovo leader della UIL. Un riassetto accolto con unanime consenso e che si colloca nel solco di un rinnovamento nella continuità finalizzato a dare ulteriore slancio alla UIL e al suo radicamento nei territori.
Accanto alle questioni organizzative sono state affrontate le enormi problematiche e le pesanti conseguenze causate dalla pandemia del coronavirus che in pochi mesi ha drammaticamente stravolto il tessuto economico-sociale le cui nefaste conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: intere filiere sono in affanno e ampi settori produttivi sono totalmente immobili con il risultato che le vittime finali di questa “tempesta perfetta” sono i lavoratori, già danneggiati dai gravi ritardi che hanno accompagnato l’accredito delle somme della cassa integrazione e che rischiano la beffa di perdere il posto di lavoro. In tal senso, con grande realismo, la UIL ha formalmente proposto un ulteriore allungamento della cassa integrazione e del divieto di licenziamento.
“Stiamo, purtroppo, vivendo una condizione caratterizzata da macerie sociali assimilabili alle epoche post-belliche e in questo quadro emerge nella sua cruda attualità la necessità di rilanciare il tema di una moderna “questione meridionale” poiché vi è il concreto rischio del definitivo default dei nostri territori nei quali brilla, da parte delle Istituzioni e della politica, l’assenza di idee e di proposte finalizzate a costruire una credibile prospettiva futura. – ha affermato Ivan Tripodi, segretario generale UIL Messina – A nostro avviso, il rilancio degli investimenti nel Mezzogiorno rappresenta l’unica vera sfida che, oggi o mai più, misurerà la credibilità dei governi e la capacità progettuale e di spesa delle amministrazioni locali. Questa fase, pur nella sua complessità, ha, comunque, evidenziato l’estrema utilità e il decisivo ruolo del sindacato che ha rappresentato un concreto e tangibile punto di riferimento e sostegno a favore dei lavoratori, i quali in molte circostanze, durante il periodo del lockdown, sono stati trattati alla stregua di carne da macello. Vi era l’assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale e venivano violate le basilari norme di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. La UIL, anche a Messina e provincia, ha svolto il suo compito con grandissima fermezza e senso responsabilità a difesa dei diritti dei lavoratori”.
Le tantissime problematiche nel mondo della sanità, la vertenza dell’indotto della Raffineria di Milazzo nonché le connesse preoccupazioni per le prospettive della Ram e degli insediamenti industriali nella Valle del Mela, il dramma dei lavoratori stagionali del turismo, la paralisi di tutte le attività del terziario, il fermo dei pochi cantieri, le difficoltà nel comparto agricolo ed il crollo dei consumi nonché la mancata corresponsione della cassa integrazione ai lavoratori rappresentano le conseguenze del coronavirus e la quotidiana trincea che il sindacato sta affrontando con serietà ed impegno. La nuova fase rende indispensabile, da parte di tutte le Istituzioni, una piena consapevolezza di un’azione che fino ad oggi ha scontato ritardi e disattenzioni.
Dopo la relazione del segretario Tripodi è seguito un ricco ed approfondito dibattito durante il quale sono intervenuti i segretari di categoria che hanno evidenziato le tantissime problematiche affrontate in questi mesi e le contestuali attività messe in campo nei singoli comparti per rilanciare il lavoro, la salvaguardia dei diritti e la difesa dei lavoratori.
Ha concluso i lavori dell’Esecutivo il segretario generale della UIL Sicilia Claudio Barone, il quale, nell’esprimere piena soddisfazione per il lavoro svolto dalla UIL Messina nell’ambito di una positiva azione che ha caratterizzato il sindacato siciliano, ha effettuato una dettagliata disanima sulla situazione regionale nella quale emergono serie preoccupazioni per la mancanza di interlocutori validi e per l’immobilismo del governo Musumeci. I disastri del Covid hanno messo a nudo le ataviche sofferenze della Sicilia: sanità da ricostruire, infrastrutture e trasporti da quarto mondo, politiche industriali inesistenti alle quali si sono aggiunte ed aggravate le problematiche che hanno coinvolto tutti i settori, dall’edilizia al commercio, al turismo ed all’agricoltura.
In questo quadro, la UIL è pronta a confrontarsi con i governi per rilanciare il tema dello sviluppo e delle prospettive nel Mezzogiorno, nella Sicilia e a Messina: territori che non possono essere ridotti, nelle scelte strategiche e nelle azioni di governo, come estrema periferia totalmente abbandonata o palla al piede delle zone più ricche.