Servizi disabili, Fp Cgil alla coop Genesi: "Va affrontato il nodo della sospensione scolastica"

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Servizi disabili, Fp Cgil alla coop Genesi: "Va affrontato il nodo della sospensione scolastica"

giovedì 04 Giugno 2020 - 10:19

La Fp Cgil ha richiesto alla cooperativa Genesi un incontro per capire quale sarà la copertura economica di cui i lavoratori Asacom (Assistenza all’autonomia e alla comunicazione) e i lavoratori Aipt (Assistenza igienico personale e trasporto dei disabili) lotto B dovranno usufruire nel periodo estivo. Infatti, il prossimo 6 giugno la scuola chiuderà formalmente, ma la gran parte dei lavoratori impiegati presso le cooperative che hanno in appalto i suddetti servizi hanno abbandonato i banchi di scuola già da parecchio tempo. Per gli Asacom il servizio è stato riattivato con modalità di didattica a distanza e qualora ciò non sia avvenuto sono stati attivati gli ammortizzatori sociali. Nel caso dell’Aipt, per i dipendenti (almeno quelli del lotto B zona Tirreno) sono stati attivati direttamente gli ammortizzatori sociali; in entrambi i casi, stando a quanto dichiarato dal sindacato, tali aiuti non sono stati ancora percepiti.
“I dipendenti in questione – sottolineano il segretario della Funzione pubblica Cgil, Francesco Fucile e la segretaria provinciale, Elena De Pasquale – sono titolari di rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Di conseguenza, così come ulteriormente stabilito dal DL Rilancio, non sono licenziabili fino a metà agosto. Ciò significa che gli operatori non potranno accedere alla Naspi. Ecco perché si rende necessario fare il punto della situazione con la cooperativa, che ricordiamo, peraltro, essere aggiudicataria del servizio per l’inizio del prossimo anno scolastico sia sul fronte servizio Asacom (si attende solo l’aggiudicazione definitiva), sia sul fronte del servizio Aipt (lotto b)”.
Ancor più sfortunata la condizione degli operatori del servizio Aipt del lotto A (Messina e zona ionica) e del lotto B zona Nebrodi: “Gli operatori in questione – affermano– oltre il danno hanno subito anche la beffa: la fine del loro contratto (a tempo determinato) con i precedenti datori, è coinciso con l’inizio della pandemia e quindi con la sospensione della scuola. I suddetti datori di lavoro non hanno attivato retroattivamente gli ammortizzatori sociali legati all’emergenza, ma al tempo stesso non sono stati assunti dalle ditte che, nel frattempo, il 17 marzo, si sono aggiudicate il servizio, in considerazione, tra l’altro, della sospensione delle scuole”.