Vertenza Raffineria Milazzo, Tripodi: “Va tutelato il posto dei lavoratori dell’indotto”

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Vertenza Raffineria Milazzo, Tripodi: “Va tutelato il posto dei lavoratori dell’indotto”

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lunedì 25 Maggio 2020 - 08:00

Prosegue il presidio, anche di notte, alla Raffineria di Milazzo da parte dei lavoratori dell’indotto, nell’attesa che la vertenza che vede loro protagonisti venga risolta una volta per tutte in occasione dell’incontro che si terrà venerdì prossimo, 29 maggio. Al riguardo il segretario generale della Uil Messina, Ivan Tripodi, afferma che “i lavoratori dell’indotto della Raffineria di Milazzo devono, senza se e senza ma, rientrare a lavorare e i vertici della Ram sono chiamati ad assumere iniziative adeguate al momento e caratterizzate da altissimo senso di responsabilità, anche sociale. Sarà questo lo spirito che ci animerà in vista dell’incontro di venerdì 29 maggio. A nostro avviso, però, l’esito di questa complicata vertenza rappresenta la cartina di tornasole rispetto alle prospettive future dell’importante insediamento produttivo, nonché di tutto il distretto industriale della valle del Mela”.

“Premesso che il binomio rappresentato dalla difesa dell’ambiente, da una parte, e dalla salvaguardia dello sviluppo e della tutela occupazionale, dall’altra, è assolutamente inscindibile e non negoziabile, dobbiamo evidenziare che aver lungamente giocato al tiro al piccione nei confronti della presenza industriale nel Mela rischia di produrre conseguenze economiche e sociali disastrose. – prosegue Tripodi – Infatti, auspicando ed operando per il raggiungimento di una positiva soluzione dell’odierna vertenza riguardante i lavoratori dell’indotto, è del tutto evidente che, a partire dal giorno seguente, saremo chiamati ad affrontare con celerità una serie di pesanti problematiche e di pericolose scadenze legate alle previsioni del Piano di tutela della qualità dell’aria approvato dalla Regione nel 2018: urge celermente un’attenta valutazione al fine adeguare ed armonizzare lo strumento normativo regionale con la regolamentazione nazionale”.

“Oggi, comunque, dobbiamo mettere in campo ogni sforzo per consentire il ritorno della tranquillità sociale attraverso la difesa occupazionale dei lavoratori dell’indotto che, in questi mesi, hanno pagato un prezzo altissimo” ha concluso il sindacalista.