In Italia la crisi sanitaria legata al coronavirus si è trasformata anche in una crisi economica. Il lockdown del paese prima e il rigido rispetto delle regole di distanziamento sociale adesso hanno provocato e continuano a provocare ingenti perdite alle imprese italiane, molte delle quali rischiano di chiudere se non aiutate tempestivamente dallo Stato.
Per mitigare quanto più possibile uno scenario di questo tipo, il governo italiano ha approvato nelle scorse settimane diversi decreti legge, il più noto dei quali è probabilmente il cosiddetto decreto “Liquidità”. Brevemente, tale decreto prevede, tra le altre cose, che lo Stato garantisca il 100% dei prestiti erogati dalle banche alle piccole e medie imprese (pmi), affinché queste ultime possano beneficiare di tassi di interesse estremamente vantaggiosi quando saranno chiamate a restituire i prestiti ricevuti. Più nel dettaglio, l’ammontare del prestito corrisponde al 25% del fatturato conseguito dall’impresa nel 2019 e in ogni caso non può essere superiore a 25 mila euro.
L’iter previsto per accedere ai suddetti prestiti è grosso modo il seguente: l’impresa invia alla banca un modulo per ottenere il prestito. Qualora il modulo sia stato compilato correttamente e l’impresa rientri tra le pmi, la banca richiede al Fondo di garanzia per le pmi, un fondo pubblico gestito da Mediocredito Centrale, di erogare le garanzie sul 100% del prestito da concedere. Se il Fondo dà l’ok al rilascio della garanzia, allora la banca procede con l’erogazione del prestito.
La misura appena descritta è una misura importante per l’economia italiana, in quanto le pmi rappresentano il cuore del tessuto economico del paese: stando a uno studio pubblicato lo scorso anno su Il Sole 24 Ore, il 92% delle imprese italiane rientra nella categoria delle piccole e medie imprese. Pertanto, è più che lecito chiedersi a quanto ammonta ad oggi, sia in Italia nelle varie regioni che in Sicilia nelle diverse province, il numero e soprattutto la percentuale di pmi che hanno ottenuto i prestiti in questione.
In Italia. Secondo i dati aggiornati al 12 maggio da Mediocredito Centrale, la Lombardia, il Lazio e l’Emilia Romagna sono le tre regioni in cui si è registrato il maggior numero di pmi che hanno ottenuto i prestiti fino a 25 mila euro (figura 1). Di converso, la Valle d’Aosta, il Trentino-Alto Adige e il Molise sono le tre regioni dove si è registrato il numero più basso. La Sicilia è invece a metà classifica, e in particolare è l’undicesima regione per numero di pmi che hanno beneficiato di tali prestiti.
Il dato appena descritto è però poco utile per realizzare un raffronto a livello regionale, in quanto è evidente che nelle regioni più popolate vi sia in genere un maggior numero di pmi e, dunque, un numero più elevato di prestiti erogati a questa categoria di imprese. Per rendere il dato effettivamente confrontabile tra le varie regioni, bisogna calcolare per ciascuna di esse la percentuale di pmi che hanno beneficiato di tali prestiti. A tal fine, è sufficiente calcolare per ogni regione il rapporto tra il numero di pmi che hanno ottenuto i suddetti prestiti e il numero di pmi attive. Quest’ultimo dato può essere ricavato con una certa approssimazione a partire dalla banca dati Istat su imprese e addetti. In particolare, i dati più aggiornati includono il numero di imprese attive, sia pmi che non, in ciascuna provincia nel 2017. Il numero delle sole pmi attive può essere approssimato moltiplicando il numero di tutte le imprese attive per un fattore di ponderazione pari a 0,92, che corrisponde al 92% di pmi di cui si è detto in precedenza.
Premesso ciò, è possibile passare all’analisi del dato percentuale. Osservando la figura 2 si può notare che la situazione cambia radicalmente rispetto a quella precedentemente descritta. Infatti, le Marche, l’Abruzzo e la Lombardia sono le tre regioni dove si è registrata la percentuale più alta di pmi che hanno beneficiato dei prestiti fino a 25 mila euro. Viceversa, il Trentino-Alto Adige, la Sicilia e la Sardegna sono le tre regioni in cui si è registrata la percentuale più bassa. La Sicilia, che si posizionava a metà classifica se si considerava il dato assoluto, è pertanto penultima in classifica se si tiene conto del dato percentuale.
In Sicilia. Un’analisi del tutto analoga a quella appena descritta è stata fatta a livello provinciale in Sicilia. Partendo dal numero di pmi che hanno ottenuto i prestiti in questione, dalla figura 3 si può notare che Messina rientra, assieme a Catania e Palermo, tra le tre province dove si è registrato il maggior numero di pmi che hanno beneficiato dei prestiti fino a 25 mila euro. Enna, Caltanissetta e Agrigento sono invece le province in cui si è registrato il numero più basso.
Tuttavia, la situazione si ribalta per Messina se si considera il dato percentuale (figura 4). Infatti, in questo caso Messina, Caltanissetta e Catania sono le tre province in cui si è registrata la percentuale più bassa di pmi che hanno beneficiato di tali presiti, mentre Trapani, Siracusa e Ragusa sono le tre province dove si è registrata la percentuale più alta. Tra l’altro, preme evidenziare che Messina è l’ultima provincia per percentuale di imprese che hanno ottenuto i suddetti prestiti, facendo addirittura peggio della Sicilia a livello nazionale, che è la penultima regione in classifica.
Prestito medio erogato. In conclusione, vale la pena accennare che, tanto a livello regionale quanto a livello provinciale, il prestito medio erogato alle pmi oscilla tra i 19 mila e i 21 mila euro.