Ancora chiusi centri scommesse e sale bingo, l'appello a Musumeci: “Riapriteli”

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Ancora chiusi centri scommesse e sale bingo, l'appello a Musumeci: “Riapriteli”

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lunedì 18 Maggio 2020 - 15:00

Alessio Cavacece, giovane messinese eletto in seno all’Assemblea della Consulta giovanile regionale, ha scritto alla giunta Musumeci affinché proceda con l’immediata riapertura di centri scommesse e sale bingo, che ad oggi risultano ancora chiuse per via dell’emergenza coronavirus.
“Onorevole presidente Nello Musumeci, – si legge nella mail indirizzata alla giunta regionale – oggi le scrivo in rappresentanza di migliaia di lavoratori siciliani impiegati nelle sale bingo, sale gioco e centri scommesse, poiché nel nuovo DPCM non è prevista la loro riapertura. Non comprendo il perché di questa omissione da parte del governo, dal momento che il 15 giugno riapriranno cinema e teatri, chiusi prima delle attività in oggetto e che, strutturalmente, garantiscono in maniera minore il rispetto del distanziamento sociale. Se la politica del nostro governo è quella di contrastare il settore sopraccitato, faccia una legge e renda il gioco illegale, così da dare almeno il modo agli imprenditori di puntare il loro business su altri settori e ai lavoratori di cercare un altro impiego, anziché rimanere in attesa di bonus e cgi inconsistenti, se non inesistenti.
“Sono contrario al gioco ma, data la sua legalità, è giusto che il settore venga tenuto in considerazione, in quanto parte importante del tessuto economico sociale. Nel DPCM si stabilisce il ruolo delle Regioni e Province autonome; sono del parere che la maggiore autonomia alle regioni dovesse essere concessa sin da subito e che debba consistere non nel potere decisionale riguardo le modalità di svolgimento delle attività lavorative, come invece è stato fatto, ma nella possibilità di poter riaprire le attività ed allentare le restrizioni, dal momento che in diverse regioni, come la nostra, si sono verificati meno contagi.
“In ogni caso, visto il nuovo ruolo delle Regioni autonome, visto il continuo dialogo tra Regioni e governo nazionale, le chiedo a nome di tutti i lavoratori e imprenditori siciliani di questo settore, di intestarsi la nostra battaglia per far ripartire questo settore ingiustamente dimenticato”.