Sì alle prenotazioni, barbieri e parrucchieri aperti domenica e lunedì

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Sì alle prenotazioni, barbieri e parrucchieri aperti domenica e lunedì

redme |
mercoledì 13 Maggio 2020 - 17:53

Possibilità di aprire anche domenica e lunedì, postazioni separate di almeno due metri, aree d’attesa per i clienti all’esterno del negozio. Sono alcune delle linee guida per parrucchieri ed estetisti indicate nel documento tecnico dell’Inail e dell’Iss approvato dal Comitato tecnico -scientifico in vista della riapertura delle attività prevista per il 18 maggio.
Regole di carattere generale, sottolinea l’Inail, che interessano un settore a rischio “medio-alto” che coinvolge circa 140 mila imprese e 260 mila addetti.
“Al fine di garantire l’accessibilità ai servizi dopo un lungo periodo di chiusura e in considerazione delle misure da adottare, che verosimilmente ridurranno il numero di trattamenti in contemporanea – si legge nel documento – è opportuno prevedere la possibilità di permettere deroghe ai giorni di chiusura e consentire l’estensione degli orari di apertura dei locali”.
Per razionalizzare gli spazi interni e consentire il distanziamento sociale, sottolineano inoltre gli esperti, bisognerà “favorire la realizzazione di aree di attesa” per i clienti “anche all’esterno dei locali, consentendo ove possibile l’occupazione del suolo pubblico in deroga”.
L’Inail indica poi tutta una serie di “misure organizzative generali”: si va dalla prenotazione obbligatoria (fase in cui vanno “predeterminati i tipi di trattamento richiesti”) alle barriere di separazione tra le varie aree, dalla previsione di una distanza minima di almeno due metri tra le postazioni all’eliminazione di “riviste e ogni altro oggetto che possa essere di utilizzo promiscuo nel locale”.
Dovrà inoltre essere presa la temperatura ai clienti, consegnata loro una “borsa/sacchetto individuale monouso per raccogliere gli effetti personale”, privilegiare i pagamenti con bancomat e sistemi contactless.
Sia per i clienti che per i dipendenti è ovviamente previsto l’obbligo di mascherina (per i lavoratori anche di guanti in nitrile e schermi facciali) e vanno utilizzati grembiuli e asciugamani monouso, così come bisogna sanificare le postazioni e gli strumenti dopo ogni trattamento e predisporre dei dispenser con soluzioni igienizzanti.
Gli esperti entrano anche nei rapporti sociali tra cliente e titolare o dipendente del negozio. E’ necessario, scrivono infatti, “privilegiare la conversazione con il cliente tramite lo specchio e svolgere le procedure rimanendo alle spalle del cliente in tutti i casi possibili”.
Un capitolo del documento tecnico è dedicato agli estetisti, settore dove già sono in uso “misure di prevenzione del rischio da agenti biologici”.
Ma questo non basta: per i trattamenti del viso che richiedono l’uso di vapore, spiegano gli esperti, si dovranno prevedere operazioni alternative e in ogni caso potranno esser fatti solo in locali separati.
Dovranno rimanere chiuse saune, bagno turco e vasche idromassaggio e vanno pulite e disinfettate tutte le superfici della cabina estetica ad ogni cambio di cliente.
Per i lavoratori è previsto l’uso delle mascherine Ffp2 e ffp3 e non di quelle chirurgiche, oltre alle maschere protettive o visiere.