Assembramenti Stretto, De Luca ci riprova: "Serve banca dati”

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Assembramenti Stretto, De Luca ci riprova: "Serve banca dati”

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mercoledì 06 Maggio 2020 - 09:59

Il sindaco Cateno De Luca torna a parlare della banca dati per monitorare gli spostamenti tra lo Stretto, che aveva istituito lo scorso mese ma che subito dopo era stata abolita per volere del Consiglio dei Ministri. Da quel giorno in poi De Luca ha esortato più volte il governatore regionale Nello Musumeci ad adottare tale banca dati, in modo tale che non potesse essere più soppressa dal Consiglio dei Ministri. Con l’inizio della Fase 2, la fase di convivenza con il coronavirus, e il conseguente rischio che si vengano a creare con maggiore frequenza degli assembramenti sullo Stretto, il sindaco ha chiamato nuovamente in causa Musumeci, sollecitandolo a implementare la banca dati in questione per realizzare dei controlli sugli spostamenti tra lo Stretto più accurati. “È ovvio che [l’assembramento verificatosi ieri] sullo Stretto di Messina è la conferma che le soluzioni che avevamo suggerito ed attuato, ovvero la banca dati per la registrazione dei passeggeri erano utili e necessarie. Abbiamo subito il torto dell’annullamento dell’ordinanza che la disponeva, per supponenza politica del Consiglio dei Ministri, ma ieri abbiamo avuto la conferma che il modello condiviso tra la Regione Siciliana e il Presidente Conte è sbagliato”.

“Ringrazio il presidente Musumeci del suo dietrofront per l’ingiustizia di non consentire il rientro ai nostri conterranei. Gente rimasta al Nord da due mesi, per rispetto delle norme. È chiaro però – continua il primo cittadino – che se ci fosse stata la banca dati da me introdotta, non ci sarebbero stati i disagi di ieri, di oggi e purtroppo anche dei prossimi giorni sullo Stretto. Mentre in Calabria tale banca dati è stata adottata, così come in Sardegna, in cui funziona splendidamente da mesi, non comprendiamo perché per orgoglio in Sicilia non si è voluto applicarla”.

“Mi rivolgo infine ai cittadini: comprendiamo la voglia di libertà, però ci vuole autodisciplina, per evitare che tale parziale allentamento ci faccia ripiombare nelle restrizioni vissute sino alla scorsa settimana. Ci stiamo organizzando – conclude il sindaco peloritano – per offrire i nostri servizi in sicurezza, ma dobbiamo recepire il concetto della fase di convivenza con il Coronavirus. Faccio appello al senso di responsabilità, tenendo a mente le morti registrate in queste settimane, per evitare gli atteggiamenti di sfida al virus. Salviamo la nostra economia, dando la possibilità a chi è stato fermo di riprendere l’attività lavorativa. Non possiamo morire di Coronavirus. Questa è una guerra che possiamo vincere se ciascuno di noi applica un autocontrollo ancora indispensabile”.