Fase 2 e Unime: ecco cosa riprende e a quali condizioni

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Fase 2 e Unime: ecco cosa riprende e a quali condizioni

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martedì 05 Maggio 2020 - 12:14

L’Università di Messina cerca di fare maggiore chiarezza su cosa si potrà fare e cosa non si potrà fare in occasione della cosiddetta Fase 2, la fase di convivenza con il coronavirus, e in vista delle fasi successive, e lo fa stilando una lista delle varie attività che potranno riprendere e a quali condizioni. “In questi giorni molto complicati – ha detto il rettore Salvatore Cuzzocrea – dobbiamo comprendere come convivere con la presenza del virus intorno a noi. Ecco perché, con l’aiuto dei professori Giovanni Moschella, prorettore vicario, Giovanna Spatari, una dei massimi esperti nazionale nella tutela nei luoghi di lavoro, dell’avvocato Francesco Bonanno, direttore generale e delle sigle sindacali e dei direttori dei vari Dipartimenti, abbiamo predisposto un documento per l’attivazione e realizzazione della cosiddetta Fase 2 dell’Università di Messina”.
Cosa riprende e a quali condizioni. Riportiamo qui di seguito la tabella contenente i servizi che potranno essere erogati e a quali condizioni in occasione della Fase 2, che dovrebbe andare da maggio a luglio, e della Fase 3, che dovrebbe andare da settembre a dicembre.

“Il documento, che abbiamo preparato e sottoscritto, – dichiara Cuzzocrea – è stato anche condiviso nell’ambito della riunione tenutasi con tutti gli altri rettori delle università siciliane, presieduti dal professor Gianni Puglisi, che ringrazio. Come gli altri atenei, anche il nostro ha scelto di intraprendere la via della cautela per la riapertura, perché la salute dei nostri studenti, del personale tecnico-amministrativo, dei docenti, è fondamentale. Motivo per cui questo documento è e sarà oggetto di continue modifiche e adeguamenti sulla base di quelle che saranno le prossime due settimane. Ciò vuol dire che gli esami e le lezioni continueranno per via telematica, a decorrere dall’11 di maggio, inoltre, verranno riaperti i laboratori di ricerca, con accesso controllato e coordinato con i direttori di Dipartimento ed i responsabili scientifici degli stessi laboratori; questo avverrà, ovviamente, facendo leva sul buon senso civico che tutti noi abbiamo dimostrato. Dunque, la ricerca riparte, e lo fa perché il nostro Paese ha dimostrato di aver bisogno della ricerca universitaria, al centro dello sviluppo dell’Italia. Le segreterie continueranno a svolgere le loro attività online, come anche, per il momento, le biblioteche”.
“Dal 18 di maggio – prosegue il rettore – ripartiranno alcune iniziative in presenza degli uffici, mediante un sistema di back office, laddove è indispensabile la presenza. In ogni caso, il principio fondamentale rimarrà il mantenimento della distanza e verranno evitati gli affollamenti nei luoghi di lavoro. Cercheremo di ridurre al minimo, perciò, la presenza delle persone. Fin qui abbiamo fatto, come tutti gli atenei, un grande sforzo e dobbiamo continuarlo a fare, con fermezza, calma e la piena convinzione che è meglio riaprire gradualmente ed evitare di richiudere che ritrovarci di nuovo in una situazione complessa e difficile da far comprendere ai nostri studenti, alle famiglie e al territorio. Voglio precisare che sono stati assicurati nel secondo semestre tutte le lezioni, che si concluderanno nei prossimi giorni, garantendo a tutti gli studenti la possibilità di poter avere erogate, sulla piattaforma, tutte le ore di lezione senza perdere neanche un’ora”.
“L’accesso all’Università – continua Cuzzocrea – è e resta effettuabile con le mascherine ed al riguardo voglio ringraziare non solo quel collega cinese, già visiting professor presso UniMe, che ci ha donato le mascherine chirurgiche, ma anche Vincenzo Nibali, il quale non ama farsi pubblicità, che ha fatto dono di numerose mascherine che verranno utilizzate dai nostri giovani ricercatori e che verranno distribuite, una volta ricevuta la richiesta, alle associazioni che ne hanno bisogno. In questo modo ha dimostrato la sua vicinanza all’Università della sua città e per questo ha la nostra gratitudine ed il nostro affetto”.

“In questa fase, la prudenza non è mai troppa ed è importante capire che ogni scelta operata dall’Ateneo è volta esclusivamente alla salvaguardia della salute di ognuno di noi. Nella speranza e nella certezza che presto ci rivedremo nelle aule universitarie – ha concluso il rettore – mentre vi sarà la ripartenza della ricerca, dei dottorandi, dei post dottorandi, degli assegnisti e di alcune attività amministrative a ranghi ridotti, continuiamo dunque a fare lezioni esami e tirocini per via telematica. Aggiorneremo il documento, certamente, nella prima settimana di giugno”.