Bar e ristoranti in crisi per il covid: gli esercenti chiedono aiuto a De Luca

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Bar e ristoranti in crisi per il covid: gli esercenti chiedono aiuto a De Luca

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lunedì 27 Aprile 2020 - 08:00

I gestori dei locali di Messina lanciano un appello al sindaco Cateno De Luca al fine di poter essere aiutati in vista dell’imminente periodo di crisi che dovranno affrontare per via dell’emergenza coronavirus. Infatti, quando riapriranno le attività, i gestori dei locali saranno chiamati a dover garantire il rispetto di alcune rigide regole igienico-sanitarie, tra le quali quella del distanziamento sociale. Ciò significa che dovranno posizionare i tavoli ad almeno un metro di distanza gli uni dagli altri, con una conseguente riduzione del numero dei coperti e, dunque, dell’ammontare dei ricavi. Una riduzione dei ricavi che però non sarà compensata da un’altrettanta riduzione dei costi, con la conseguenza che molte attività rischieranno di chiudere i battenti se non verrà realizzato tempestivamente dallo Stato un qualche intervento in loro aiuto.

I gestori delle attività messinesi chiedono pertanto a De Luca di farsi portavoce a Roma di queste istanze. A Messina l’iniziativa è stata promossa dagli esercenti Domenico Anna, Marco Di Mauro e Giovanni Imbesi ed è stata accolta da oltre 200 gestori di locali. Il tutto rientra nell’ambito di una proposta più ampia avanzata dal comparto HO.RE.CA. (bar, ristoranti, albergatori, ecc.), che ha indetto una protesta contro il governo nazionale, in quanto ritenuto colpevole di non avere tenuto conto della grave situazione nella quale si trovano tutti gli operatori di settori nevralgici per l’economia del paese.

Tale iniziativa, denominata Risorgiamo Italia, si terrà in tutto il territorio nazionale. In particolare, a Messina:

  • alle 21 del 28 aprile i promotori dell’iniziativa, muniti di guanti e mascherine, raggiungeranno il proprio locale e accenderanno insegne e luci per 15 minuti.
  • il giorno successivo, il 29 aprile, gli stessi consegneranno al sindaco la chiave simbolica dei propri locali, affinché si faccia portavoce di tali istanze a livello nazionale. Saranno, infine, rescissi virtualmente i contratti d’affitto per causa di forza maggiore.

“La manifestazione ha quindi lo scopo di far sentire la voce degli operatori e di sensibilizzare il governo che dovrà intervenire se vorrà evitare una ‘strage annunciata’, – di legge in una nota a firma di Anna, Di Mauro e Imbesi – come la chiusura di bar, ristoranti ed affini, oltre che l’inevitabile licenziamento di migliaia di dipendenti solo se riferiti alle attività messinesi che hanno aderito”.

Riportiamo qui di seguito una nota del Mio (Movimento imprese ospistalità), all’interno della quale vengono spiegati più nel dettaglio gli obiettivi dell’iniziativa, che sono pienamente condivisi dalla totalità dei gestori di locali messinesi: “Le nostre state chiuse per decreto, i ricavi sono stati azzerati, siamo stati privati del nostro lavoro e delle libertà. Consapevoli del dramma sanitario che si stava abbattendo sull’intero paese, abbiamo accettato questi enormi sacrifici di buon grado. Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande, l’azione del governo fino ad oggi si è dimostrata tardiva ed insufficiente. Ci è stata premessa liquidità e non ci sono arrivate neanche le dovute garanzie. Quando si parla di fase due o fase tre, vengono contemplati parametri insostenibili, distanze incolmabili con una riduzione del 70% dei coperti disponibili e tutte le responsabilità a carico dei gestori. Aprire con il 30/40% dei ricavi ed il 100% dei costi con ulteriori responsabilità penali a carico. Per i locali di pubblico spettacolo la data della riapertura non è nemmeno all’orizzonte. Questo è un gioco al massacro cui non vogliamo partecipare. Senza le dovute garanzie non riapriremo!”.