Abbattimento bestiame, la Fas chiede giustizia per gli allevatori siciliani

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Abbattimento bestiame, la Fas chiede giustizia per gli allevatori siciliani

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giovedì 23 Aprile 2020 - 11:35

La Federazione Agricoltori Siciliani (FAS) chiede giustizia per gli allevatori siciliani. La FAS spiega infatti che agli allevatori siciliani spesso sono stati abbattuti i capi di bestiame da parte delle autorità sanitarie per via del problema della brucellosi. In particolare, la Fas critica il fatto che le autorità sanitarie, piuttosto che mirare a trovare delle soluzioni per risolvere questo problema mantenendo in vita gli animali interessati (ad esempio iniettando a questi un vaccino), si sarebbero limitate ad abbatterli
“Oggi più di ieri siamo in grado di comprendere il significato di ‘virus’ e di ‘epidemia’. – si legge in un post su Facebook della FAS – Gli allevatori siciliani per tanti anni hanno cercato di farcelo comprendere, quando si confrontavano con il problema della brucellosi che interessava i loro allevamenti bovini e ovicaprini, ma le autorità sanitarie siciliane continuavano a proporre piani di eradicazione, mai completamente attuati, finalizzati solo a drenare risorse comunitarie per l’ampliamento e il mantenimento dell’apparato veterinario, imponendo l’abbattimento dei capi infetti e alimentando così la catena speculativa dell’approvvigionamento a costo zero delle industrie di lavorazione e commercializzazione delle carni.
“L’aggravante risiedeva nel fatto che la ricerca aveva da tempo individuato il vaccino, ma le nostre autorità sanitarie e politiche preferivano continuare il metodo dell’abbattimento imponendo alle mandrie, e quindi agli allevatori, il blocco di movimentazione dei loro allevamenti e il divieto di commercializzazione. Immaginate per un momento se oggi in presenza della drammatica pandemia con cui il genere umano si confronta ci dicessero che per lottare il virus non bisogna ricercare il vaccino, ma bisogna isolare i nuclei famigliari e abbattere le persone infette.
“Penso che sia arrivato il momento per risolvere questa clamorosa ingiustizia e ridare onore e dignità ai tanti allevatori, che hanno subito il danno, unitamente alla beffa di vedersi additati come, untori, attentatori della salute pubblica, malavitosi, clandestini e in qualche caso, mafiosi”.