Cassa integrazione, Sicilia con l'acqua alla gola

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Cassa integrazione, Sicilia con l'acqua alla gola

redme |
martedì 21 Aprile 2020 - 13:18

C’è un esercito di 150mila lavoratori siciliani che si è trovato inerme di fronte all’emergenza Covid. Le aziende nelle quali sono impiegati sono state costrette a ridurre, o in alcuni casi a chiudere l’attività, e a chiedere la cassa integrazione in deroga.
Ma, da quando il Governo Conte ha dato il via libera, sono ormai passate quasi tre settimane e degli assegni nemmeno l’ombra. Il numero delle pratiche è elevato, ma evidentemente qualcosa a livello regionale non sta funzionando.
Anche il mondo politico siciliano si sta interrogando su questi ritardi che stanno lasciando senza sostegno economico le tante famiglie dell’Isola.
“Non possiamo rischiare una macelleria sociale per via delle lentezze della pachidermica macchina regionale – afferma la deputata del M5s Simona Suriano -. C’è una platea di circa 150 mila lavoratori siciliani che attende ancora la cassa integrazione e sui tavoli degli uffici della Regione ancora rimangono le pratiche che debbono essere trasmesse all’Inps”.
“I tempi di trasmissione si stanno allungando a dismisura lasciando nel guado migliaia di famiglie. C’è un forte arretrato – aggiunge – nonostante il governo regionale abbia approntato una task force specifica, e ancora i lavoratori dovranno attendere settimane e settimane. Una situazione inconcepibile che sta penalizzando migliaia di famiglie siciliane in piena emergenza economica e che non hanno ancora avuto ciò di cui hanno diritto. Non possiamo permettere che ciò continui oltremodo con questi vergognosi ritardi: i lavoratori hanno bisogno di risposte”.
Sull’argomento è intervenuto anche il parlamentare regionale di Italia Viva e presidente della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’Ars, Luca Sammartino: “Tre settimane di ritardo inaccettabile per l’erogazione della cassa integrazione in deroga in Sicilia. Avevo segnalato il problema e come Commissione Lavoro avevamo chiesto, durante l’audizione della scorsa settimana, il potenziamento degli uffici per affrontare l’elevato numero di pratiche”.
“Le aziende siciliane sono senza sostegno – aggiunge – Musumeci deve pensare meno agli annunci e più ai fatti. Governare è una cosa ben diversa da fare dirette Facebook. Si facciano subito i decreti. I siciliani hanno bisogno di aiuto”.