Covid: aumento significativo di decessi nel Messinese

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Covid: aumento significativo di decessi nel Messinese

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lunedì 20 Aprile 2020 - 13:51

I decessi nel Messinese sono aumentati significativamente da quando è iniziata l’emergenza coronavirus oppure no? Rispondere a questa domanda è tutt’altro che semplice, perché il dato se preso in termini assoluti può dirci tutto e il contrario di tutto. È però possibile giungere a delle conclusioni più accurate a partire da un raffronto del dato attuale con la previsione di cosa sarebbe accaduto se l’emergenza coronavirus non fosse mai iniziata. Per ottenere quest’ultimo dato, di solito ci si affida a dei modelli statistici che, tramite l’uso di informazioni relative a periodi precedenti, cercano di prevedere gli eventi futuri.

A tal proposito, riportiamo le stime realizzate nelle ultime settimane dal Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG). Il SiSMG, che è gestito dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Lazio – Asl Roma 1 per conto del Ministero della Salute, si occupa di identificare in maniera tempestiva eventuali variazioni della mortalità attribuibili a diversi fattori (ad esempio: epidemie, esposizioni ambientali e fattori socio-demografici). Al fine di realizzare un confronto non solo nel tempo ma anche nello spazio, si è deciso di riportare altresì i dati relativi alla provincia di Palermo. In particolare, i dati iniziano dal giorno in cui è incominciata l’emergenza coronavirus in ciascuna provincia (il 6 marzo nel Messinese e il 24 febbraio nel Palermitano).

Seppur i dati non sono aggiornati esattamente allo stesso istante temporale, è interessante notare che nell’arco degli ultimi 40 giorni circa il tasso di mortalità nella città metropolitana di Messina è aumentato del 22% circa rispetto a quanto ci si attendeva. Si tratta di un aumento significativo, nel senso che è un incremento strutturale e, dunque, tutt’altro che riconducibile al caso. Infatti, il p-value è decisamente inferiore al livello di significatività del 5%. Per i non addetti ai lavori, il p-value, semplificando, è uno strumento che viene utilizzato per capire se viene rigettata oppure no una certa ipotesi di partenza, in questo caso l’ipotesi che non vi sia stato un aumento significativo dei decessi rispetto a quanto previsto. In genere, quando tale valore è inferiore al 5% viene rigettata l’ipotesi di partenza, mentre se altrimenti non viene rigettata. Quindi, nel caso dell’analisi in questione, il fatto che nel Messinese il p-value sia inferiore al 5% (è infatti pari allo 0,1%) implica che venga rigettata l’ipotesi secondo cui non vi sia stato un aumento significativo dei decessi rispetto alle previsioni iniziali. Detto in altre parole, parrebbe che nella città metropolitana di Messina il coronavirus abbia comportato un considerevole aumento dei decessi.

Nel Palermitano il dato invece è decisamente più rincuorante, in quanto il tasso di mortalità è cresciuto di appena il 4% rispetto a quanto era stato previsto. Tra l’altro, non possiamo parlare di un aumento significativo di tale tasso, poiché il p-value è decisamente superiore al 5% (e in particolare è pari al 26% circa): insomma, l’aumento dei decessi nel Palermitano rispetto alle previsioni iniziali è dovuto al caso, nel senso che rientra nei limiti del normale e, dunque, è verosimile ipotizzare che il coronavirus non abbia comportato un considerevole aumento dei decessi.

Paolo Mustica