Presentato esposto contro De Luca: ecco perché

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Presentato esposto contro De Luca: ecco perché

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sabato 18 Aprile 2020 - 13:29

Il sindaco Cateno De Luca rischia di essere sanzionato in quanto avrebbe violato le norme in materia di contenimento del coronavirus. Giovedì scorso è stato presentato un esposto al prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, contro il primo cittadino. Nell’esposto, che potete leggere per intero cliccando qui, si chiede al prefetto di accertare se il primo cittadino abbia violato oppure no la normativa regionale e nazionale per contrastare il diffondersi del covid-19. Stando a quanto riportato nel testo dell’esposto, De Luca avrebbe infatti trasgredito più e più volte tali leggi.

“Non dà alcuna indicazione per disperdere l’assembramento”. In particolare, il 23 marzo il sindaco “si recava presso l’imbarco dei traghetti di Messina al fine dichiarato di ‘bloccare gli sbarchi’ delle auto che provenivano da Villa San Giovanni. – si legge nell’esposto – […] Come può riscontrarsi dal video pubblicato online, si è venuto a creare un assembramento di cittadini, senza rispetto per le regole sul distanziamento sociale e sull’uso dei dispositivi di protezione personale, in palese violazione alle norme governative. Inoltre, il sindaco, nella qualità di vertice dell’amministrazione cittadina e di responsabile della sicurezza urbana e della salute pubblica, pur disponendo di personale adibito al controllo del territorio e a interventi di pubblica sicurezza, non dava abbastanza indicazioni affinché venisse rispettato l’obbligo di distanziamento sociale o, in alternativa, venisse disperso l’assembramento, con ciò contravvenendo a un suo preciso dovere”.

“Si reca a Villa S. Giovanni senza giustificato motivo”. Nell’esposto si legge poi che il 24 marzo “il sindaco De Luca insieme ad alcuni agenti della Polizia Municipale di Messina, con l’intento di bloccare gli sbarchi dei passeggeri, si recava a Villa S. Giovanni a bordo di un traghetto, così lasciando il proprio comune di residenza senza giustificato motivo, tanto più se si consideri che lo stesso non è sbarcato a Villa S. Giovanni – come indicato inizialmente – per controllare le vetture all’imbarco. Inoltre, non è stato verificato se il sindaco abbia fatto consegnare dagli agenti le armi al Capitano della nave, come previsto dal Codice della navigazione”.

“Consegna delle uova di Pasqua, creando in un caso un assembramento”. Nei giorni 6, 10, 11 e 13 aprile il primo cittadino si sarebbe recato, senza giustificato motivo, presso le abitazioni delle persone per consegnare delle uova di Pasqua, facendo creare in un caso un assembramento. Ad esempio, il 6 aprile, “senza che sussistesse alcuna urgenza o necessità, si recava – insieme ad alcuni agenti della Polizia Municipale di Messina – presso l’abitazione privata ove alloggiano una donna e la figlia, peraltro […] immunodepressa, al solo fine di portare a quest’ultima un uovo di Pasqua in dono. L’episodio è stato documentato dallo stesso primo cittadino sulla propria pagina Facebook, dalle cui foto si nota il mancato uso di dispositivi di protezione personale e la mancanza delle dovute distanze”. Il 13 aprile il sindaco “si recava inoltre presso un quartiere popolare di Messina, precisamente il rione Taormina, ove consegnava una notevole quantità di uova di Pasqua ai residenti (adulti e molti minori) che, per l’occasione, si sono riversati per le strade senza i necessari dispositivi di protezione personale e senza rispettare le distanze di sicurezza e hanno creato assembramenti. Il sindaco non ha provveduto a far allontanare i suddetti cittadini né a sanzionare tali condotte, anzi è stato proprio la sua attività di consegna ‘ambulante’ delle uova pasquali a determinare l’illegittima condizione di assembramento”.

“Partecipa a una funzione religiosa”. Infine, il 13 aprile De Luca “insieme all’assessore Calafiore e altri soggetti non identificati, partecipava a una funzione religiosa sul tetto dell’istituto Don Orione, vietata dalle vigenti normative”.

“Considerato, pertanto, – si legge alla fine dell’esposto – che il ruolo di Amministratore di una città non pone chi lo ricopre al di sopra delle norme legislative emanate dal governo e dal presidente della Regione, né permette al sindaco di incoraggiare e provocare comportamenti illegittimi da parte dei privati cittadini, si ritiene necessario che [il prefetto] eserciti la funzione di vigilanza e repressione cui è stata preposta per porre fine alle eventuali violazioni della normativa regionale e nazionale poste in essere dal sindaco De Luca”.