Attraversamento Stretto, Uil chiede a Musumeci di aumentare le corse

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Attraversamento Stretto, Uil chiede a Musumeci di aumentare le corse

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sabato 18 Aprile 2020 - 11:49

Continua la battaglia della Uil per cercare di incrementare il numero di corse giornaliere tra le due sponde dello Stretto. I segretari generali delle sezioni messinesi di Uil e Uil Fpl, rispettivamente Ivan Tripodi e Pippo Calapai, hanno lanciato un accorato appello al governatore regionale Nello Musumeci affinché aggiunga almeno una nuova corsa in corrispondenza dei turni di lavoro pomeridiani.

L’emergenza coronavirus ha spinto infatti le autorità regionali a ridurre drasticamente il numero di corse giornaliere tra Villa San Giovanni e Messina, al fine di contenere quanto più possibile il diffondersi del covid. Il problema è che una soluzione di questo tipo rischia di portare a dei risultati opposti a quelli sperati: è chiaro che le persone costrette a spostarsi tra le due sponde dello Stretto per motivi di lavoro corrono il rischio di dar luogo a dei veri e propri assembramenti per via dell’esiguo numero di corse di cui possono disporre: “L’estrema esiguità delle corse delle navi traghetto nello Stretto di Messina, ridotte dal numero di 78 a soli 8 passaggi giornalieri, sta trasformando quella che sembrava la soluzione del problema in un serissimo elemento di crisi coniugato ad enormi rischi per la salute pubblica: – dichiarano Tripodi e Calapai – gli assembramenti e il caos che giornalmente caratterizzano gli imbarcaderi di Messina e Villa San Giovanni non sono più tollerabili. È del tutto evidente che l’assoluta ed oggettiva insufficienza delle corse delle navi traghetto non permette il trasporto dei tantissimi pendolari dello stretto, in primis dei numerosi operatori della sanità, che quotidianamente si devono spostare tra le due sponde e che non possono essere considerati carne da macello”.

“La società Caronte & Tourist, – proseguono i due sindacalisti – sin da subito e con grande senso di responsabilità, ha manifestato totale disponibilità ad aumentare il numero delle corse delle navi traghetto. Pertanto, dopo il periodo delle troppe ed inutili sceneggiate che non hanno prodotto nulla di concreto, è giunto il momento di affrontare il problema con serietà ed intelligenza. Non si tratta di ragionamenti teorici sulla cosiddetta ‘Fase 2’, cioè sulla ripartenza economica della città, parliamo di semplicissimo buon senso, caratteristica che alle nostre latitudini appare merce sempre più rara, da applicare nell’odierna fase emergenziale”.

Tra l’altro, un numero così esiguo di corse giornaliere causa non pochi problemi a quelle persone, medici e infermieri compresi, che sono chiamate a doversi spostare da una sponda all’altra per coprire il turno di lavoro pomeridiano. Infatti, chi deve lavorare il pomeriggio deve aspettare parecchio tempo in città prima di poter iniziare il proprio turno, in quanto è costretto a prendere una delle poche corse disponibili diverse ore prima: “Pertanto, reiteriamo per l’ennesima volta la nostra accorata richiesta al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci affinché venga incontro alle esigenze dei lavoratori ed autorizzi l’immediato aumento di almeno una corsa giornaliera da effettuarsi, a nostro avviso, alle ore 12 da Villa San Giovanni per Messina e alle ore 14 da Messina per Villa San Giovanni. – chiosano Tripodi e Calapai – Si tratta di una questione di banalissima ragionevolezza poiché i suddetti orari dell’eventuale corsa aggiuntiva potrebbero garantire la mobilità in corrispondenza con il turno lavorativo pomeridiano che, a partire dagli ospedali, inizia alle ore 13 e coinvolge moltissimi lavoratrici e lavoratori della sanità, nonché tantissimi altri pendolari impegnati in molteplici settori lavorativi. Le poche corse delle navi attualmente tabellate costringono i numerosi lavoratori a raggiungere Messina con la corsa delle ore 8, obbligando gli stessi, prima di iniziare il turno lavorativo delle 13, a permanere inoperosi per parecchie ore, e, allo stesso modo, obbliga chi finisce di lavorare in tarda mattinata a sostare per almeno ulteriori quattro ore, oltre ai tantissimi che rimangono a piedi. Appare, inoltre, urgente la creazione di una corsia preferenziale per l’imbarco/sbarco dei pendolari”.

“Insomma, a partire dal tema dell’indispensabile distanziamento sociale, sta accadendo tutto l’opposto di ciò che si dovrebbe fare per evitare un’ulteriore diffusione del contagio da covid-19”, hanno concluso i sindacalisti.