Agenda 2030, le proposte della RUS per lo sviluppo sostenibile

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Agenda 2030, le proposte della RUS per lo sviluppo sostenibile

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venerdì 17 Aprile 2020 - 12:01

Riportiamo qui di seguito i punti salienti di una lettera aperta della Rete delle Università Sostenibili (RUS), di cui fa parte anche l’Università di Messina, firmata dalla Presidente, dal Comitato di Coordinamento e dai Coordinatori dei Gruppi di Lavoro della RUS. La lettera, che potete leggere per esteso cliccando qui, delinea quali possono essere le strategie nazionali da implementare, dopo che sarà terminata l’emergenza coronavirus, per ricostruire il tessuto economico del paese rispettando gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. L’Agenda 2030 altro non è che un insieme di 17 obiettivi concordati dall’ONU che mirano a risolvere una serie di problemi legati allo sviluppo socio-economico mondiale.

I 17 obiettivi dell’Agenda 2030.

“La strada da percorrere per uscire dall’emergenza può assumere una duplice prospettiva: – si legge nella lettera aperta – da un lato vi è la possibilità di cominciare un percorso virtuoso che metta insieme le istanze economiche del post-emergenza con il progetto del Green Deal Europeo allo scopo di accelerare la transizione verso un modello sostenibile di sviluppo; dall’altro vi è il rischio che per uscire dall’emergenza si lasci eccessiva libertà d’azione, dando addirittura una spinta in senso contrario rispetto allo sviluppo sostenibile. In questo snodo così delicato della storia del Paese e del mondo, la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (RUS) vuole mettere a disposizione le proprie competenze per promuovere e avviare un percorso virtuoso verso la sostenibilità del Paese.

“Nella consapevolezza che l’attenzione all’emergenza sanitaria non cancella la severa crisi ambientale e sociale globale ma anzi l’aggrava, la RUS considera l’Agenda 2030 una bussola capace di indicare chiaramente la direzione da seguire per una ripresa che permetta di rafforzare la resilienza delle persone, delle comunità e dei territori”.

Gli obiettivi. “Consapevoli di tali premesse ed esigenze, la RUS intende mettere a disposizione del Paese la propria caratteristica e forza principale, l’essere Rete per:

  • sostenere insieme una visione di futuro che abbia al centro uno sviluppo autenticamente sostenibile;
  • promuovere un processo di trasformazione culturale che, ad ogni livello, possa accompagnare a ripensare gli attuali stili di vita, di produzione e di consumo;
  • ripensare i processi formativi, valorizzando il capitale umano e l’importanza dell’apprendimento per tutti e per tutta la vita;
  • abilitare le persone a futuri diversi rispetto a quello verso il quale ci stiamo dirigendo”.

Le proposte. “La RUS, accogliendo il modello della civic university e facendo leva sui principi della Terza Missione e sulle competenze di cui è portatrice, si propone di:

  • diventare un Think tank per la resilienza del Paese, un organismo indipendente che sia di supporto alla politica e agli amministratori nella definizione di interventi e di azioni locali e regionali a sostegno della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e dell’Agenda 2030;
  • collaborare ai tavoli di lavoro nazionali, attraverso l’attività dei propri Gruppi di Lavoro (Cambiamenti Climatici, Cibo, Educazione, Energia, Inclusione e Giustizia Sociale, Mobilità, Rifiuti), facilitando la definizione e l’attuazione di progetti sostenibili in campo ambientale, tecnologico, economico, sociale e di governance;
  • dar vita ad ‘unità locali di resilienza’ e trasformazione a partire dalle quali le Università potranno fornire il supporto tecnico-scientifico e culturale necessario per effettuare analisi prospettiche di tipo ex-ante, attività di monitoraggio e di valutazione ex-post dei progetti e delle politiche implementate;
  • contribuire alla creazione di spin-off accademici o/e all’istituzione di corsi di studi avanzati, supportando sia le amministrazioni pubbliche che il mondo dell’impresa e del lavoro nella individuazione di quelle conoscenze, sia teoriche che pratiche, basate sui principi della sostenibilità;
  • contribuire alla costruzione di un laboratorio a rete per offrire servizi integrati di qualificazione di nuovi prodotti/processi a supporto della fase di post-COVID-19.

“In conclusione, le Università devono essere messe in grado di rafforzare il proprio impegno in termini di didattica, ricerca, technology transfer, public and social engagement e human resource development sui temi dell’Agenda 2030”.