Covid 19, la Sicilia vuole ripartire dal 4 maggio

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Covid 19, la Sicilia vuole ripartire dal 4 maggio

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giovedì 16 Aprile 2020 - 16:26
“Il premier Conte ha chiesto alle Regioni di condividere con i ministeri competenti eventuali scelte di anticipare riaperture di attività. Valutiamo l’ipotesi che lo Stato propenda di andare oltre al 3 maggio, mentre la nostra posizione è che non si può andare oltre a quella data, perché in Sicilia ci troviamo in una condizione epidemiologica diversa da quella di altre regioni”: così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, all’Assemblea siciliana.

E’ questo il punto di partenza dell’incontro pomeridiano tra il governo Musumeci e il comitato scientifico per valutare assieme ai tecnici le proposte che poi saranno sottoposte al governo Conte per la riapertura graduale delle attività economiche in Sicilia.
“Le Regioni non possono ampliare le decisioni assunte dal governo nazionale sulle aperture delle attività – ha detto l’assessore regionale ala Salute, Ruggero Razza riferendo all’Assemblea siciliana – Ma possono valutare degli step di apertura interloquendo con Roma però su basi scientifiche; sarebbe un grave errore se questa graduale apertura delle attività sia valutata al di fuori della sicurezza dei lavoratori, degli operatori, del distanziamento sociale e del contenimento su basi scientifiche e sanitarie. Al prossimo incontro Stato-Regione rappresenteremo la nostra posizione”.
Nella sua relazione all’Ars sulle misure adottate per contrastare l’emergenza Covid-19, Razza ha detto che sono 48 mila i kit per i test sierologici consegnati ieri. L’assessore ha spiegato che “la fase che si apre ora si caratterizza da tre azioni: la prosecuzione delle attività di rafforzamento degli ospedali legata all’incremento della terapia intensiva, dei posti a pressione negativa nei reparti di malattie infettive e delle aree dedicate che dovranno portarci a individuare in ogni territorio un piano vero e proprio per trattare i pazienti su numeri per la costante presenza del virus in Sicilia”.
Per l’accertamento epidemiologico, Razza ha detto che sono state acquistate alcune centinaia di migliaia di test sierologici. “Il ministero della Sanità immagina una analisi su 150 mila italiani, l’azione complementare che noi abbiamo programmato – ha aggiunto l’assessore – parte dalle zone rosse, dalla necessità una mappatura sugli anticorpi del personale delle aree Covid e di quelle di emergenza, alle Rsa, alle case di riposo, alle comunità terapeutiche assistenziali”. Inoltre, ha proseguito Razza, “stiamo dando alle imprese e ai singoli cittadini la facoltà di potere fare test gravando sui laboratori l’onere di fornire il risultato al dipartimento di prevenzione”.