“Non cinquemila, neanche cinquecento, ma cinquanta, tutto questo è ridicolo”: non le manda a dire (come dargli torto) il sindaco di Castell’Umberto, Vincenzo Lionetto Civa che non credeva ai suoi occhi quando si è visto recapitare dalla Protezione civile regionale un pacchettino in municipio con la dicitura mascherine. Erano solo cinquanta pezzi, una miseria se si considera che il Comune di Castell’Umberto conta oltre tremila abitanti, in prevalenza anziani e quindi potenzialmente più esposti al Coronavirus.
“Non ho neanche aperto la confezione – prosegue il primo cittadino umbertino – mi creda lo farò domani per dare le mascherine direttamente ai vigili urbani, impiegati per servizi di emergenza, quali consegna alimenti e farmaci agli anziani del nostro paese. Siamo costretti ad arrangiarci, siamo soli e se qualcuno di noi, magari va fuori le righe, viene denigrato. Non meritiamo tutto questo. Mancano le mascherine, i tamponi si fanno in ritardo ed i fondi per i comuni di montagna lasciano a desiderare.
In questo scenario – conclude Lionetto Civa – sta venendo fuori la solidarietà delle nostre comunità, artigianalmente si realizzano anche le mascherine”. Per fortuna aggiungiamo noi…