Allarme sociale per i lavoratori in nero, Uil: "È in atto un altro dramma"

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Allarme sociale per i lavoratori in nero, Uil: "È in atto un altro dramma"

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martedì 07 Aprile 2020 - 13:05

Il sud Italia potrebbe essere chiamato ad affrontare un’emergenza nell’emergenza, di cui purtroppo ancora non si sta parlando sufficientemente. L’emergenza coronavirus probabilmente verrà ricordata non soltanto per i suoi disastrosi effetti sul fronte sanitario, ma anche sotto il profilo economico. Non a caso nelle ultime settimane le istituzioni ad ogni livello si sono mobilitate nell’elargire aiuti economici a favore delle famiglie maggiormente in difficoltà. Il fatto è che spesso questi aiuti escludono del tutto quelle famiglie che si sostenevano finanziariamente grazie al lavoro in nero. Fermo restando che quello del lavoro in nero rimane una piaga sociale che va eradicata con ogni mezzo, è altrettanto vero che in questa fase emergenziale andrebbe aiutato chiunque, nessuno escluso.

Sul tema sono intervenuti Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo, rispettivamente, segretari generali della Uil Messina e della Feneal-Uil Messina-Palermo: “Come era ampiamente prevedibile, accanto al tragico bilancio sanitario che nel nostro paese sta già contando oltre 16.500 vittime, il maledetto Covid-19 e il conseguente necessario lockdown stanno provocando una vera e propria ecatombe sociale che, nel debolissimo tessuto economico della provincia di Messina, equivale ad uno tsunami senza precedenti. Qualche numero per comprendere le proporzioni delle macerie sociali: in appena due settimane sono quasi 3.500 le richieste di avvio della procedura di cassa integrazione che abbiamo ricevuto da parte delle aziende. Si tratta di una platea di circa 9.000 lavoratori. Numeri paurosi e ancora assolutamente provvisori che rendono l’idea dei danni collaterali che sta producendo la pandemia”.

“Insieme a tutte le nostre categorie, nel mantenere aperti i nostri uffici di Patronato e Caf al servizio dei lavoratori, stiamo operando ininterrottamente e siamo coinvolti nelle previste procedure di consultazione sindacale telematica per garantire in tempi pressoché immediati l’assistenza ai lavoratori e il supporto a tutti i consulenti del lavoro della nostra provincia, ai quali rivolgiamo il nostro plauso per la professionalità e la sensibilità che stanno dimostrando nell’espletamento delle procedure per il riconoscimento della cassa integrazione” hanno continuato i sindacalisti. La Uil di Messina ha messo in atto ogni azione necessaria per snellire l’iter della programmata consultazione sindacale affinché questo imponente lavoro si possa rapidamente tramutare in concreta liquidità nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. In questo quadro è fondamentale l’azione dell’Inps affinché si arrivi alla liquidazione delle risorse in tempi rapidissimi: oggi vi sono migliaia e migliaia di famiglie che non hanno assolutamente nulla. Tutti gli attori istituzionali devono, però, essere consci che queste misure, certamente importanti, non basteranno ed è indispensabile che il governo nazionale e quello regionale continuino ad intervenire sapendo, senza ipocrisie di sorta, che nella nostra realtà vi è un esercito di lavoratori a nero che vivono un dramma nel dramma: si tratta di migliaia di famiglie che non riceveranno alcun risorsa dagli ammortizzatori sociali e nei confronti delle quali nessuno può voltarsi dall’altra parte o pensare di abbandonarle”, hanno proseguito i due sindacalisti.

Relativamente alla ricostruzione del tessuto economico della città, i sindacalisti dichiarano: “Auspichiamo che il sindaco cominci, finalmente, ad attivarsi concretamente per ragionare riguardo un’indispensabile programmazione finalizzata alla ricostruzione economica e sociale. La finisca di emulare e scimmiottare tristi figuri del passato condannati dalla storia che tanti danni hanno provocato al nostro paese e, nelle more delle infinite dirette Facebook, predisponga tutti gli investimenti nelle facoltà dell’amministrazione comunale. Investire e pompare risorse, deve essere questa la parola d’ordine, anche attraverso la riprogrammazione dei fondi Europei; somme da indirizzare al contrasto dell’emergenza ma, soprattutto, per facilitare la ripartenza economica e sociale del nostro territorio. Il Comune deliberi celermente i pagamenti a favore dei tanti fornitori che vantano crediti, al fine di consentire il pagamento dei lavoratori delle medesime imprese”.

“Giocare a firmare decine di inutili ordinanze per poi fare marcia indietro in quanto sistematicamente stoppate, – concludono i sindacalisti – comprare droni a prezzi ignoti per proferire turpiloqui gratuiti o annunciare di fornire generi di prima necessità ai cittadini in difficoltà salvo poi prevedere parametri di accesso pressoché impossibili, tutto ciò è poco sensato. L’unico imperativo e il preciso dovere che, oggi, una normale amministrazione dovrebbe compiere è il lavoro sinergico con tutte le istituzioni e le autorità sanitarie, nonché la fornitura di beni di prima necessità a favore delle fasce vulnerabili della società. Purtroppo, a Messina tutto ciò non sta accadendo in quanto assistiamo ad un’inutile baraonda finalizzata esclusivamente all’audience via social. La Uil è pronta a dare il suo fattivo contributo alla ricostruzione di Messina e della sua provincia. È un’impresa ardua e complicatissima, ma decisamente non impossibile”.