I lavoratori marittimi sul piede di guerra: "Siamo a rischio di contagio"

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I lavoratori marittimi sul piede di guerra: "Siamo a rischio di contagio"

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mercoledì 01 Aprile 2020 - 09:43

I marittimi e ferrovieri marittimi operanti nell’area dello Stretto di Messina sono sul piede di guerra. Il fronte sindacale formato da Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl, Orsa e Fast ha annunciato l’avvio dello stato di agitazione di questa categoria di lavoratori, per via della “superficialità con cui le istituzioni territoriali si approcciano al giornaliero esodo verso la Sicilia” esponendo “a rischio contagio i lavoratori marittimi a diretto contatto con viaggiatori di cui non si conosce lo stato di salute”, così come si legge nella nota a firma delle organizzazioni sindacali.
“Nonostante le ripetute denunce pervenute da ogni versante, – spiegano i sindacati – persiste un consistente, quanto anomalo, flusso incontrollato di viaggiatori che imbarcano nei traghetti verso la Sicilia. Agli imbarchi nei porti di Villa San Giovanni e Reggio Calabria, nonché allo sbarco nell’approdo siciliano, sono totalmente disattesi i controlli e le norme sanitarie in prevenzione di contagio da covid-19. Fra i marittimi si registrano casi di positività al coronavirus, interi equipaggi messi in quarantena e sottoposti a tampone, i contagi in meridione aumentano in modo allarmante ma nello specchio di mare, porta della Sicilia, si conferma una intollerabile deregulation”.
“Per quanto esposto si dichiara lo stato di agitazione di tutti i marittimi e ferrovieri marittimi operanti nell’area dello Stretto di Messina”, conclude il fronte sindacale.