Coronavirus, Fiadel: "Chiediamo la testa del direttore dell'Asp"

Chiediamo la testa del direttore generale dell’Asp di Messina per come sta gestendo l’emergenza coronavirus. Questo il messaggio lanciato dalla Fiadel, in quanto nonostante “da giorni ci sono pazienti con febbre alla casa di cura Cristo Re, i primi tamponi (appena 6) sono stati effettuati solo oggi”, spiega il sindacato autonomo. Dei tempi di risposta eccessivamente lenti per un’emergenza di questo tipo secondo la Fiadel, che pertanto chiede “al sindaco di Messina, massima autorità sanitaria cittadina, di prendere provvedimenti, così come all’Asp 5 e alla Prefettura”.
“Cosa si aspetta a intervenire e a isolare i pazienti che già manifestano i sintomi del coronavirus? – si chiede la dirigente sindacale Clara Crocè – Ci chiediamo inoltre quali misure stia adottando l’Azienda Sanitaria nei confronti delle cliniche e delle case di cura private per arginare la diffusione del contagio tra i malati e gli operatori sanitari. Siamo in possesso di prove che documentano come nella casa di cura Cristo Re si imponga al personale di lavorare nonostante da parte dell’Asp 5 ci sia la disposizione di stare in quarantena e senza adeguate misure di prevenzione e sicurezza, perché i responsabili della struttura sanitaria affermano che la quarantena vale per tutti tranne che per gli operatori. È assurdo: la sanità che dovrebbe tutelare, diventa il veicolo per infezione.
“Grave situazione anche nella casa di riposo di via I Settembre Come d’incanto. Anche in questo caso denunciamo il totale abbandono da parte delle istituzioni preposte. Il fatto che con spirito di abnegazione il personale abbia scelto di stare accanto agli anziani e di non abbandonarli non giustifica questa inerzia. -incalza Crocè – Anche in questo caso abbiamo raccolto testimonianze sconcertanti. Nei giorni scorsi gli operatori hanno sopportano condizioni allucinanti, dormendo persino sui pavimenti prima che la Protezione Civile portasse le brandine. E comunque, a che servono i tamponi effettuati nei giorni scorsi se non sono stati seguiti dall’immediato isolamento dei presunti infettati? E perché non si effettua la sanificazione della struttura? Il rischio che si corre è che l’esito del tampone non sia veritiero se non si separano immediatamente operatori e anziani. Denunciamo un’intollerabile improvvisazione nella gestione dell’emergenza coronavirus. Il direttore generale dell’Asp Paolo La Paglia se c’è batta subito un colpo, altrimenti rassegni le dimissioni e lasciare il campo a qualcuno altro”.

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