Proseguono i controlli da parte della Polizia municipale di Messina per verificare se gli spostamenti dei soggetti sottoposti a controllo sono dovuti a motivi strettamente necessari.

Com’è noto, in tutta Italia al momento vige l’assoluto divieto di uscire di casa se non per comprovate esigenze lavorative, di salute o di necessità (ad esempio, fare la spesa e andare in farmacia), al fine di contenere quanto più possibile il diffondersi del coronavirus. Nel corso delle ultime ore i vigili urbani hanno fermato decine di mezzi che transitavano lungo le principali arterie del centro cittadino, via Garibaldi in primis. Muniti di guanti e mascherine gli agenti della municipale infatti hanno intimato l’alt a numerose persone che si aggiravano per la città, al fine di realizzare tutte le verifiche del caso circa le autocertificazioni prodotte dai singoli soggetti per poter uscire di casa.

A Milazzo invece è stato attuato un giro di vite da parte della locale guardia di finanza. In questi giorni i finanzieri del comune mamertino stanno eseguendo una serie di accurati controlli per verificare se le poche attività rimaste aperte stanno rispettando rigorosamente le misure draconiane adottate dal governo nazionale per contrastare il coronavirus.

Al riguardo, non si tratta solo di andare a verificare se l’esercizio commerciale può restare aperto oppure no, ma di controllare altresì se la merce messa in vendita possa essere effettivamente venduta. Uno dei materiali più richiesti al momento sono le mascherine, che com’è noto per ora è difficile reperire in farmacie e negozi abilitati. Ed è per questo motivo che un po’ ovunque iniziano a circolare prodotti analoghi che però sono tutt’altro che conformi. È il caso di un negozio cinese, all’interno del quale i finanzieri hanno scoperto 250 mascherine non idonee, e pertanto sono state sequestrate; il titolare chiaramente è stato denunciato all’autorità giudiziaria.