Corruzione a Messina, arrestato anche l'ex assessore Muscolino. I NOMI

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Corruzione a Messina, arrestato anche l'ex assessore Muscolino. I NOMI

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mercoledì 04 Marzo 2020 - 08:05

Emergono nuovi dettagli sull’operazione “Ottavo Cerchio”, l’indagine realizzata dai poliziotti della Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina che, nella notte appena trascorsa, ha portato all’arresto di 11 persone, ritenute responsabili a vario titolo di reati legati alla corruzione, alla rivelazione di segreto d’ufficio e alla fittizia intestazione di beni.
L’indagine ha avuto inizio la notte di Capodanno del 2019, quando la saracinesca di un esercizio commerciale, una tabaccheria dei fratelli Ferrante, era stata colpita da alcuni proiettili. Ritenendo potesse trattarsi di intimidazione a fini estorsivi, la Squadra Mobile ha avviato una mirata attività di indagine, che ha consentito sin da subito di portare alla luce l’esistenza di un sistema di corruzione che coinvolgeva, a vario titolo, soggetti operanti sia nel settore pubblico che in quello privato.
Dei 14 soggetti indagati, 11 sono stati raggiunti da una qualche misura cautelare. Tra i destinatari della misura, particolare rilievo assume la figura di Marcello Tavilla, socio di Pietro Ferrante e di un cittadino tunisino nella Blu Marine Service Srl, attività di import-export di prodotti ittici. Stando alle indagini, Tavilla, persona già nota alle forze dell’ordine, con il concorso di Cinzia Fiorentino e Pietro Ferrante, avrebbe partecipato a un accordo corruttivo con Felice D’Agostino, funzionario del Genio civile di Messina. Scopo del presunto accordo era che D’Agostino favorisse, in cambio di denaro, le ditte edili degli imprenditori Giuseppe Micali e Giovanni Francalanza relativamente all’aggiudicazione di lavori pubblici.
Specificamente, Tavilla, Fiorentino e Ferrante, improvvisandosi mediatori e chiaramente senza averne alcun titolo, avrebbero segnalato a D’Agostino le ditte riconducibili a Micali e a Francalanza, promettendo al funzionario del Genio civile la somma di 2 mila euro per ogni appalto eventualmente aggiudicato. Ancora, Marcello Tavilla e Cinzia Fiorentino sarebbero risultati coinvolti in un grave episodio di corruzione in concorso con Giorgio Muscolino, già assessore comunale e attualmente amministratore del complesso di edilizia popolare “Sottomontagna”, che fa parte del patrimonio immobiliare del comune di Messina e gestito da Arisme, l’Agenzia per il risanamento della città. Difatti Muscolino, in assenza di una preliminare ed effettiva selezione, e dunque in violazione di legge, avrebbe affidato alla ditta di Marcello Tavilla i lavori per la sistemazione del parcheggio di “Sottomontagna”, percependo indebitamente la somma di 400 euro, che sarebbe stata corrisposta dallo stesso Tavilla e Fiorentino.
Marcello Tavilla, che secondo le indagini è il punto di riferimento in molteplici e variegati contesti (politici, imprenditoriali e criminali), avrebbe intrattenuto “un rapporto privilegiato”, così definito dal Giudice nella sua ordinanza, con l’indagato Angelo Parialò, dipendente del Ministero della Giustizia, autista a disposizione di magistrati in servizio a Messina.
Nello specifico, Parialò si sarebbe reso disponibile verso Tavilla e Fiorentino a fungere da intermediario con impiegati di quell’Ufficio del Tribunale di Messina, deputato alla nomina di amministratori di condominio. Il fine sarebbe stato quello di consentire l’affidamento degli incarichi a persone vicine ai predetti Tavilla e Fiorentino. Un meccanismo che avrebbe poi permesso a questi ultimi di beneficiare dell’eventuale assegnazione di lavori di manutenzione degli ascensori nei condomini in favore di una ditta riconducibile a Fiorentino. Secondo un consolidato schema di do ut des, Parialò avrebbe ottenuto l’assunzione, presso una delle tante imprese di Tavilla, di una persona a lui vicina. Inoltre, Parialò avrebbe avuto parte attiva nella rivelazione, a Marcello Tavilla, di notizie riservate in merito ad indagini svolte, nei confronti di quest’ultimo, dall’autorità giudiziaria, diffondendo altresì informazioni sugli spostamenti di magistrati sottoposti a tutela.
Nel corso delle indagini, poi, sono emersi strettissimi e illeciti rapporti tra Tavilla Marcello e Antonino Bonaffini, inteso “Ninetta”, imprenditore del settore ittico conosciuto agli atti di polizia per i precedenti. Bonaffini e Tavilla, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, avrebbero orchestrato poi la fittizia attribuzione a quest’ultimo della titolarità dell’impresa individuale “Mareblu” e di un conto corrente nonostante si trattasse di azienda e di denaro di cui Bonaffini conservasse, di fatto, piena e totale disponibilità: società, utilità economiche e anche un bene mobile registrato dei quali il Giudice per le indagini preliminari ha disposto, contestualmente all’emissione della misura cautelare personale, il sequestro preventivo.
Altra figura centrale nell’indagine poteva rilevarsi in capo al già citato Giuseppe Micali, attivo nel mondo della imprenditoria. Difatti, oltre a concorrere nella presunta corruzione del funzionario del Genio civile di Messina D’Agostino, Micali avrebbe raggiunto un pactum sceleris con Giuseppe Frigione, funzionario del comune di Messina in servizio presso il dipartimento Immobili comunali. Micali avrebbe promesso a Frigione, che avrebbe poi accettato, una somma di denaro compresa tra i 500 ed i 1.000 euro in cambio dell’affidamento diretto, in somma urgenza, dei lavori di manutenzione straordinaria da effettuarsi presso il mercato cittadino Sant’Orsola.
Ma l’azione di Micali non si sarebbe limitata alla città metropolitana di Messina, bensì si sarebbe estesa anche “fuori provincia”, quando l’imprenditore avrebbe ottenuto l’aggiudicazione dei lavori di dragaggio nel porto di Mazara del Vallo (nel Trapanese), per il rilevante importo di oltre un milione di euro. In questa circostanza, Micali, in concorso con altri due imprenditori (indagati ma non destinatari di provvedimenti restrittivi), avrebbe intessuto illeciti rapporti con Giancarlo Teresi, ingegnere Capo del Genio civile di Trapani, responsabile dei lavori nel porto di Mazara del Vallo. Micali, al fine di assicurarsi l’interessamento nella procedura di aggiudicazione definitiva dei lavori di dragaggio del porto-canale della menzionata cittadina trapanese, avrebbe elargito a Teresi una somma di denaro pari a 700 euro per l’acquisto di un’Alfa Romeo d’epoca nonché un soggiorno gratuito presso un hotel di Messina e una cena per lui e per altre cinque persone presso un noto ristorante di Milazzo.
Condividendo l’imponente quadro indiziario raccolto dagli investigatori della Squadra Mobile, la Procura della Repubblica di Messina, nella persona dei pubblici ministeri titolari delle indagini, ha richiesto e ottenuto dal competente Giudice per le indagini preliminari la misura cautelare del massimo rigore per 3 indagati e quella degli arresti domiciliari per 8 di essi. Il provvedimento cautelare restrittivo della libertà personale è stato eseguito:
con rintraccio e traduzione in carcere nei confronti di:

  1. Antonino Bonaffini, inteso “Ninetta”, classe ‘74;
  2. Giuseppe Micali, classe ‘63;
  3. Marcello Tavilla, classe ’71.

– con rintraccio e sottoposizione agli arresti domiciliari per:

  1. Felice D’Agostino, classe ‘58;
  2. Pietro Ferrante, classe ‘67;
  3. Cinzia Fiorentino, classe ‘68;
  4. Giovanni Francalanza, classe ‘68;
  5. Giuseppe Frigione, classe ‘66;
  6. Giorgio Muscolino, classe ‘80;
  7. Angelo Parialò, classe ‘56;
  8. Giancarlo Teresi, classe ’58.

È in corso di esecuzione il sequestro preventivo del complesso di beni e di utilità economiche della società “Mareblu”, formalmente intestato a Tavilla, ma di fatto riconducibile a Bonaffini.
Per portare a termine l’azione di rintraccio e cattura dei destinatari del provvedimento restrittivo in parola, la Squadra Mobile si è avvalsa della collaborazione di unità del Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto nonché delle Squadre Mobili di Palermo e Monza-Brianza.
Assessore Falcone: “Sostituito il dirigente del Genio civile di Trapani”. Intanto l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ha reso noto di aver sostituito il dirigente del Genio civile di Trapani coinvolto nell’indagine: “Abbiamo preso atto dell’operazione di polizia che si è concentrata sugli uffici del Genio civile di Messina e Trapani, – spiega Falcone – portando purtroppo alla luce presunte attività illecite riguardo alcune procedure di appalto. Nel formulare il nostro augurio di buon lavoro alla magistratura, impegnata a difesa della legalità nei lavori pubblici, auspichiamo che quanto accaduto sia ancora una volta da monito per tutti coloro che hanno responsabilità nella Pubblica amministrazione. Già stamane ho dato mandato al direttore del dipartimento regionale tecnico Salvo Lizzio di avviare le procedure di sostituzione del dirigente Giancarlo Teresi”. Non è stato specificato se verrà sostituito anche il dirigente del Genio civile di Messina, Felice D’Agostino.