Asp, la versione della Uil Fpl sul caso Sindoni

Paolo Mustica

Asp, la versione della Uil Fpl sul caso Sindoni

mercoledì 04 Marzo 2020 - 16:55

La Uil Fpl cerca di fare maggiore chiarezza sulla vicenda della presunta nomina irregolare di Domenico Sindoni quale direttore sanitario dell’Asp di Messina. Sindoni, che è stato chiamato a ricoprire tale carica nel luglio dello scorso anno, è finito nel mirino di Emilio Cortese e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario per l’Asp di Messina della Fp Cgil Medici e coordinatore provinciale dell’Area Medica e Veterinaria della Uil Fpl, in quanto sarebbe stato nominato direttore sanitario dell’Asp messinese senza rispettare del tutto gli stringenti requisiti previsti dal relativo bando.

“Abbiamo il compito di vigilare sull’operato delle aziende sanitarie. – ha esordito Macrì – Per questo motivo, abbiamo verificato il rispetto dei requisiti normativi da parte del management dell’Asp di Messina (direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo) una volta che questo si è insediato. A tal proposito, il direttore sanitario presenta delle importanti irregolarità nel suo curriculum. Sindoni nel 2004 ha preso parte a una selezione per divenire direttore di struttura complessa del presidio ospedaliero di Barcellona Pozzo di Gotto. Per ricoprire tale carica bisognava rispettare alcuni requisiti, tra i quali ricordiamo quello di essere in possesso della specializzazione di igiene direzione medico-ospedaliera con un’anzianità di servizio nel pubblico impiego di almeno 7 anni oppure, qualora il concorrente fosse privo della specializzazione in questione, di un’anzianità di servizio di almeno 10 anni nella disciplina oggetto del concorso. Ebbene, dall’esame del curriculum di Sindoni non vi è traccia che lui possieda la specializzazione di igiene, né ha maturato ai tempi un’anzianità di servizio di almeno 10 anni”. Secondo una vecchia ricostruzione di Cortese e Macrì, la nomina di Sindoni a direttore di struttura complessa dell’ospedale barcellonese sarebbe risultata cruciale per la recente nomina dello stesso a direttore sanitario dell’Asp messinese. Poiché a detta dei sindacalisti la nomina del 2004 non sarebbe da considerarsi valida, allora anche quella del 2019 non sarebbe da considerarsi valida.

“Conseguentemente, – ha chiosato il sindacalista – abbiamo chiesto maggiori chiarimenti all’Asp di Messina, dalla cui risposta è emerso che nel 2010 Sindoni era stato oggetto di una denuncia anonima per quanto sopra. Pertanto, l’assessorato regionale della Salute ha chiesto all’Asp di Messina di verificare se tale segnalazione corrispondeva al vero. Il responsabile dell’Ufficio del personale dell’Asp di allora ha messo in atto delle sue ricerche, al termine delle quali è emerso che mancava un atto. Nel dettaglio, il presidente della commissione del concorso aveva riscontrato delle anomalie tra i requisiti dei candidati, e per questo motivo li aveva ammessi alla nomina con riserva. Pertanto, aveva chiesto un parere tecnico-giuridico a chi di competenza. Tuttavia, dal fascicolo personale di Sindoni è sparito tale parere. In ogni caso, l’Asp messinese ha spiegato all’assessorato regionale che Sindoni aveva prestato servizio nella medicina di base, che era ritenuta equipollente alla direzione medica. Pertanto, per l’Asp di Messina Sindoni avrebbe potuto essere ammesso nell’elenco relativo alla nomina di direttore sanitario. Tuttavia, in questa dichiarazione era evidenziato che l’attestazione di equipollenza era considerabile tale soltanto se Sindoni avesse fatto parte di un organismo per la valutazione dell’attività di coordinamento di espianto di organi e tessuti, che però è del tutto assente nel distretto sanitario barcellonese. Conseguentemente, abbiamo chiesto la revoca immediata di Sindoni dalla nomina di direttore sanitario. Quanto abbiamo documentato è stato già denunciato all’autorità giudiziaria per il tramite della guardia di finanza”.

Alla conferenza stampa avrebbe dovuto partecipare anche Cortese della Fp Cgil Medici, ma durante l’incontro si è appreso che il sindacalista è stato costretto a fare un passo indietro al riguardo, in quanto la sua linea sarebbe stata sconfessata dai vertici della Fp Cgil. “L’assenza della Fp Cgil ci preoccupa molto. – ha dichiarato il segretario della Uil Fpl di Messina, Pippo Calapai – In ogni caso, chi gestisce la cosa pubblica non può avere zone d’ombra. Bisogna operare nella trasparenza più totale. Se altrimenti, c’è il rischio che si arrivi a una gestione della cosa pubblica del tutto sbagliata. Preme evidenziare che la recente battaglia che abbiamo avviato non è tanto nei confronti della persona di Sindoni: infatti, l’obiettivo più generale è quello di assicurare che la sanità pubblica venga gestita nel miglior modo possibile. Quanto chiediamo è una pubblica amministrazione che sia il più chiara e trasparente possibile”.