Prevenzione violenza tra giovani, Laimo: "Creare dei punti di assistenza"

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Prevenzione violenza tra giovani, Laimo: "Creare dei punti di assistenza"

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mercoledì 19 Febbraio 2020 - 10:25

È di qualche giorno fa la notizia secondo cui un ragazzino di 14 anni è stato aggredito a piazza Antonello da un branco di giovani. Si tratta dell’ennesimo atto di violenza da parte di ragazzi nei confronti dei propri coetanei, segno evidente del fatto che i controlli delle forze dell’ordine e l’intervento della magistratura minorile di per sé non sono sufficienti per contrastare fenomeni di questo genere.

Accerchiato e aggredito dal branco

Il consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo, sulla scorta del grido di allarme lanciato dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Messina, Angelo Costantino, ha suggerito di intervenire non soltanto sul fronte della repressione di tali atti di violenza, ma altresì su quello della prevenzione. Infatti, il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Messina recentemente ha reso noto che, nonostante i controlli delle forze dell’ordine e l’intervento della magistratura minorile, la violenza di giovani nei confronti di altrettanti giovani rimane un chiaro segnale secondo cui qualcosa non va nei relativi sistemi di prevenzione. Secondo Laimo, questo fenomeno si verifica in quanto così facendo i giovani aggressori “pensano di affermare la propria indipendenza, mettendosi alla prova nei modi più svariati e negativi possibili”. Ciò non farebbe altro che generare “disorientamento e cattivo modo di relazionarsi con i coetanei e la società”. Relativamente alla prevenzione, quanto propone il consigliere circoscrizionale è la realizzazione di uno o più punti fisici che, per il tramite dell’operato di assistenti sociali, pedagogisti e psicologi, possano intervenire sui fattori che stanno a monte di tale problema, primo tra tutti l’ambiente familiare. Laimo spiega infatti che fenomeni di violenza di questo tipo si registrano soprattutto a causa del mancato intervento da parte dei genitori dei giovani aggressori, spesso del tutto assenti o comunque pronti a dare il cattivo esempio ai propri ragazzi. A questi fattori di tipo sociale vanno poi aggiunti altresì fattori di tipo individuale, quali scarse abilità sociali e poca autostima di tali giovani.

“L’adolescenza – conclude Laimo – rappresenta un periodo caratterizzato da cambiamenti biologici, affettivo-relazionali, sociali, comportamentali e cognitive: occorre aiutare tali ragazzi a creare una propria identità in un confine che lascia fuori tutte le cattive azioni, attivando un sistema preventivo e protettivo, che sia supportato da professionisti del settore, ideando e creando situazioni professionali che davvero fungano da spalla ad una società deteriorata e frammentata, dove al centro stanno proprio loro, i giovani e i giovanissimi”.

Paolo Mustica