Risanamento, il ddl di Navarra: 230 mln per Messina

red..me

Risanamento, il ddl di Navarra: 230 mln per Messina

red..me |
giovedì 13 Febbraio 2020 - 11:32

Un finanziamento di 230 milioni di euro per portare a termine il risanamento di Messina. Con questa proposta di legge il deputato nazionale del Pd Pietro Navarra cerca di risolvere una volta per tutte l’annosa problematica dello sbaraccamento della città di Messina. Più nel dettaglio, la proposta prevede che i 230 milioni di euro vengano spalmati in tre annualità, e in particolare 50 milioni per il 2020 e 90 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022 per assicurare la realizzazione di quegli interventi indifferibili e urgenti che permettano il definitivo superamento dell’emergenza sociale. Secondo quanto previsto dalla proposta di legge, toccherà al Commissario Straordinario nominato dal Governo, d’intesa con la Regione Siciliana e il Comune di Messina, programmare l’uso delle risorse finanziarie e sovrintendere alle fasi di prosecuzione e completamento delle attività. Il Commissario potrà avvalersi di strutture delle amministrazioni centrali o territoriali interessate, con particolare riguardo all’Agenzia per il risanamento e la riqualificazione urbana della città di Messina, nel limite delle risorse disponibili. “Nella mia esperienza professionale e politica – afferma Navarra – ho sempre prestato la massima attenzione alla concretezza dei progetti. Per questo, da quando il Partito Democratico è diventato forza di Governo, ritengo di potere affrontare una problematica così grave per la nostra comunità attraverso strumenti concreti. Sono fiducioso che questo Governo riserverà le dovute attenzioni al degrado in cui si trovano da oltre 100 anni certe aree di Messina”.
Dopodiché Navarra ha lanciato un appello trasversale ai parlamentari messinesi e siciliani affinché, al di là delle forze politiche di appartenenza, accolgano la suddetta proposta nell’interesse della città: “Chiedo a tutti i parlamentari messinesi e siciliani di aderire alla proposta per dare voce unitaria, al di là delle forze politiche di appartenenza, a una richiesta di intervento che non può avere colore politico perché, sono certo, esprime il desiderio di tutti. Generazioni di baraccati messinesi – prosegue Navarra – per più di un secolo hanno vissuto nella metafora di un terremoto infinito, ma anche nella speranza che, prima o poi, la loro vita provvisoria dovesse avere una fine. Dobbiamo fare di tutto per dare loro risposta e, in questo senso, ho chiesto ai rappresentanti di Governo di appoggiare la mia iniziativa, per dare riscontri a chi, per troppo tempo, non ha avuto garantita dalle istituzioni la dovuta attenzione.
“Lo stato di emergenza è nei fatti e il Governo non può che prenderne atto. Nel reticolato urbano su cui insistono le quasi 2.500 baracche il degrado ambientale si tocca con mano per le condizioni igienico-sanitarie carenti, per gli scarichi fognari a cielo aperto, per i cumuli di rifiuti abbandonati, per le esalazioni maleodoranti e per le coperture delle abitazioni in cemento-amianto le cui polveri velenose sono entrate dentro le abitazioni depositandosi sui tavoli, sui letti e nei bagni. Non siamo di fronte a un disastro conseguente a una calamità imprevista e imprevedibile, ma abbiamo comunque il dovere – conclude il parlamentare del PD – di rispondere a un grido di soccorso da parte di una comunità attualmente condannata a un ineluttabile sottosviluppo ambientale, economico e sociale”.