Tagli in vista all'Asp, Catalfamo e Calderone: "A rischio 400 posti di lavoro"

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Tagli in vista all'Asp, Catalfamo e Calderone: "A rischio 400 posti di lavoro"

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sabato 08 Febbraio 2020 - 11:54

Tagli in vista all’Asp di Messina. I deputati all’Ars Antonio Catalfamo e Tommaso Calderone, rispettivamente capigruppo della Lega e di Forza Italia, hanno reso noto che l’assessorato regionale alla Salute ha intenzione di ridurre di ben 20 milioni di euro il tetto di spesa per il personale dell’Azienda sanitaria provinciale messinese: “L’assessorato regionale alla Salute – spiegano i due deputati regionali – ha comunicato all’Asp messinese che il nuovo tetto di spesa per il personale ha subito un taglio di 20 milioni di euro, in sede di negoziazione del budget al Dipartimento per la pianificazione strategica dell’Assessorato regionale. A fronte dei 237 milioni previsti hanno tolto 20 milioni alla provincia messinese a fronte di un incremento che doveva essere istruito per le nuove unità operative predisposte dal Decreto assessoriale 22/2019. In altre parole, da un lato la nuova pianta organica destina nuovi posti di lavoro, dall’altro si impone la riduzione del budget, rendendo impossibile l’incremento di posti e la messa a rischio di molti altri”.
“Questo – continuano i due parlamentari – comporterà all’Asp 5 di mettere sulla graticola circa 400 posti di lavoro. Il danneggiamento generale si avvertirà soprattutto tra Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto, ma anche nelle altre strutture ospedaliere della provincia. Nello specifico e solo a titolo esemplificativo, volendo fare una proiezione sulla base di queste scelte, l’unità di Urologia di Barcellona prevista dalla rete ospedaliera regionale non potrà mai essere aperta con queste riduzioni e anche oncologia è a rischio”.
“Siamo pronti – concludono Calderone e Catalfamo – a intraprendere qualsiasi iniziativa politica, nessuna esclusa se l’assessore Razza non porrà rimedio a questo scempio che potrebbe consumarsi nella imminenza, a danno delle strutture ospedaliere del messinese e soprattutto di Barcellona e Milazzo. È evidente che davanti a una situazione grave come quella rappresentata ogni altro tema politico diviene secondario”.