Lavoratori Asu, Csa chiede all'Asp ad impiegarli direttamente: "Disattese le direttive regionali"

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Lavoratori Asu, Csa chiede all'Asp ad impiegarli direttamente: "Disattese le direttive regionali"

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sabato 11 Gennaio 2020 - 12:22

Il direttore generale dell’Asp di Messina pensa di utilizzare per altri 16 anni questi lavoratori con l’intermediazione delle cooperative?”. Il sindacato Csa è sul piede di guerra. Il motivo è la decisione che sarebbe stata presa dal direttore generale dell’Asp di Messina, il dottor Paolo La Paglia, di non recepire le direttive della Regione Siciliana circa le modalità di assunzione del personale impiegato in Attività socialmente utili, noto più comunemente con la sigla Asu. Infatti, la Csa spiega che, secondo le più recenti disposizioni del dirigente generale del dipartimento al Lavoro Francesca Garoffolo, l’Azienda Sanitaria dovrebbe procedere con l’impiego diretto dei lavoratori Asu, senza più ricorrere all’intermediazione delle cooperative, così come si era sinora proceduto a fare. Disposizioni che tuttavia non sarebbero state rispettate dal direttore generale dell’Asp messinese, che anzi avrebbe sottoscritto, sempre stando a quanto dichiarato dal sindacato, una nuova convenzione con le cooperative Isvil e Quadrifoglio. Una decisione che sembrerebbe essere stata adottata nell’attesa di chiarimenti dalla Regione rispetto all’obbligo della stabilizzazione: “Vorrei ricordare a La Paglia – incalza la dirigente sindacale Clara Crocè, del dipartimento regionale Csa Asu Sicilia – che al momento non c’è alcun obbligo per la stabilizzazione del personale Asu. L’articolo 15 della legge regionale 17/2019 prevede semplicemente l’assegnazione dei lavoratori delle cooperative agli enti utilizzatori. L’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone ha chiarito che nella legge di bilancio saranno apportate delle modifiche alla normativa riguardo alla storicizzazione delle risorse fino al 2038 e che con il governo nazionale saranno concordate delle misure straordinarie per la stabilizzazione degli Asu, come del resto è già stato fatto nel resto del Paese”.
Insomma, una decisione che non è andata affatto giù al sindacato, che pertanto ha minacciato non soltanto di proclamare lo stato di agitazione, ma di dar luogo altresì a delle manifestazioni di protesta qualora il direttore generale dell’Asp volesse continuare a sottoscrivere convenzioni con le cooperative per impiegare altro personale Asu. “Al direttore generale dell’Asp 5 – aggiunge poi la sindacalista – non può sfuggire che l’Azienda paga alle cooperative una quota per ogni unità di personale Asu alle cooperative per la copertura degli oneri Inail e Rct e che nonostante questo le stesse si rivalgono sugli Asu attraverso le quote associative: la Isvil chiede 30 euro mensili, la Quadrifoglio 20. E l’Asp quanto paga?.