Milazzo, rapina e lesioni ai danni di un minore: scattano 5 arresti

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Milazzo, rapina e lesioni ai danni di un minore: scattano 5 arresti

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giovedì 09 Gennaio 2020 - 16:20

Rapina, lesioni personali e minacce ai danni di un minore. Sono questi i reati contestati a quattro maggiorenni, i milazzesi Silvana Cambria, Francesco Lo Presti, Giuseppe Maiorana e Simone Italiano, e un minorenne di 16 anni, che li avrebbero perpetrati in due distinti episodi lo scorso novembre. Conseguentemente, i giudici per le indagini preliminari presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto e il Tribunale per i minorenni di Messina hanno emesso due misure cautelari a carico dei quattro maggiorenni e del minorenne, che poi sono state eseguite dai poliziotti del Commissariato di Milazzo. Nel dettaglio, Cambria e Lo Presti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre per Maiorana e Italiano è scattato l’obbligo di dimora. Infine, il minorenne è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere con trasferimento presso un istituto di custodia per minori.

Il prezioso lavoro di indagine dei poliziotti coordinati in perfetta sinergia dalle due Procure coinvolte, quella di Barcellona Pozzo di Gotto e la Procura presso il Tribunale per i Minori di Messina, ha reso possibile la ricostruzione dei fatti e permesso di individuare le distinte responsabilità. Stando alle ricostruizioni realizzate, la vittima è stata colpita ed aggredita e, ogni volta, rapinata del telefono cellulare, poiché gli aggressori sospettavano che all’interno dell’apparecchio potessero esserci immagini compromettenti riguardanti la loro vita privata. In entrambe le occasioni, la persona offesa ha deciso di sporgere querela, rivolgendosi immediatamente alle forze dell’ordine. Il racconto è risultato attendibile e tutte le testimonianze consequenzialmente acquisite hanno portato a descrizioni dettagliate, perfettamente coincidenti, degli episodi occorsi.

Pertanto, il gip presso il Tribunale di Barcellona e quello presso il Tribunale per i minorenni di Messina, considerando la gravità dei fatti commessi, l’aggressività manifestata e la reiterazione delle condotte persecutorie, poste in essere da più persone riunite, ha ritenuto di applicare immediatamente le pesanti misure cautelari.