Viale dei Tigli: dopo quasi 15 anni torna l'illuminazione

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Viale dei Tigli: dopo quasi 15 anni torna l'illuminazione

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sabato 04 Gennaio 2020 - 10:22

Torna la pubblica illuminazione lungo il viale dei Tigli, dopo quasi 15 anni di buio totale. A darne l’annuncio è stato il consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo, che a tal proposito ha affermato: “Fine anno col botto per i residenti del viale dei Tigli, che finalmente dopo quasi 15 anni ritrovano la luce lungo questa importante arteria, fino ad oggi lasciata nell’abbandono più totale. Importante la collaborazione con l’assessore al Pronto intervento Massimo Minutoli e il Dipartimento di Pubblica illuminazione assieme al presidente della V Circoscrizione Ivan Cuté e il collega consigliere Gianni Bucalo, ma anche grazie alla caparbietà di alcuni residenti e commercianti della zona che ci hanno sempre creduto nel raggiungimento di questo obiettivo”.
Obiettivo tutt’altro che facile da raggiungere, considerato che sotto il profilo normativo la strada in questione viene considerata privata. Conseguentemente, si potrebbe pensare che la manutenzione della stessa non sia competenza del Comune: “Abbiamo fatto svariate riunioni in loco, invitando residenti e non e tutti coloro volessero contribuire fattivamente alla risoluzione del problema. – prosegue Laimo – Il tratto in questione, nonostante sia considerato strada privata a causa di mancate vecchie acquisizioni da parte del comune di Messina, è comunque una strada ad uso pubblico e, dunque, occorre garantire determinati servizi agli stessi cittadini e collettività, garantendo soprattutto la pubblica sicurezza.
Infatti, l’apertura all’uso pubblico, in assenza di una specifica previsione o di un titolo facente capo all’ente pubblico, così come per l’eventuale mancato inserimento delle aree negli elenchi delle pubbliche vie, secondo giurisprudenza costante della Corte di Cassazione (tra le tante si veda la sentenza 1624/2010 Sezioni Unite) e del Consiglio di Stato (sentenza 1240/2011), sono quattro gli elementi atti a caratterizzare, in ogni caso, la sussistenza della destinazione di uso pubblico. Innanzitutto le condizioni effettive della via, cioè il passaggio o il transito esercitato da una collettività indeterminata di persone. Inoltre la concreta idoneità dell’area a soddisfare esigenze di interesse generale attraverso il collegamento anche indiretto alla pubblica via, la presenza di pubblici esercizi e strutture pubbliche, nonché la sussistenza di fatti o atti giuridici idonei a fondare il diritto di uso da parte della collettività stessa. Pertanto, in tale circostanza la strada si qualifica per la sua natura come strada privata ad uso pubblico e, dunque, tutte le controversie instaurate a causa di danni a persone o cose dovuti dall’inerzia del Comune a effettuare una manutenzione della strada possono essere sollevate innanzi il giudice ordinario (Cassazione, sezioni unite, 28500/2005). Insomma, altri oneri in più per le casse comunali. In conclusione, non è tanto la proprietà della strada quella conta, quanto l’uso effettivo della stessa (Cass. Civ. Sez. IV sentenza n. 23733/2012)”.