Ddl rifiuti, governo regionale sconfitto in parlamento

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Ddl rifiuti, governo regionale sconfitto in parlamento

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giovedì 07 Novembre 2019 - 10:18

Ieri avrebbe dovuto essere il giorno dell’approvazione della riforma regionale in materia di rifiuti, che avrebbe soppiantato la vecchia legge risalente al 2010. Il condizionale è però d’obbligo, considerato che alla fine il governo Musumeci è stato sconfitto durante l’approvazione del testo di legge, sotto i colpi del voto segreto. La riforma, che adesso verrà rimandata in Commissione rischiando di saltare, è frutto di un lunghissimo lavoro durato più di un anno, e prima di giungere ieri in parlamento per poter essere discussa era stata trattata approfonditamente in 29 sedute di Commissione.

“La legge sui rifiuti che deve mettere ordine e contrastare la criminalità organizzata non si può fare con un parlamento che si nasconde dietro il voto segreto. – tuona il presidente Nello Musumeci – Chi vuole nascondersi dietro uno strumento di viltà? Dopo un anno dalla presentazione del disegno di legge sulla riforma da parte del governo e 29 sedute di Commissione, una parte dell’Assemblea regionale ha deciso di bloccare tutto. Qualcuno, fuori dal Palazzo, brinda e ringrazia”.

Le reazioni

Calderone (FI): “Una cosa indecente, il voto segreto va abolito”. Il capogruppo di Forza Italia Tommaso Calderone è indignato per quanto accaduto e ha dichiarato che nelle sedi opportune farà il possibile affinché il voto segreto venga abolito: “Questa per la Sicilia è una riforma epocale e proprio per questo non dovrebbe esserci maggioranza e opposizione perché tutti dovremmo remare dalla stessa parte per il bene dei cittadini. La cosa più indecente, e mi attiverò nelle opportune sedi affinché questo venga abolito, è il voto segreto, il quale mortifica la Sicilia e il Parlamento siciliano. Bisogna sempre avere il coraggio delle proprie scelte, senza mai nascondersi dietro al voto segreto”.

Fava (Gruppo Misto): “Fuori dall’Ars brindano all’inettitudine del governo”. Il capogruppo del Gruppo Misto e presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava si è invece scagliato contro il governo Musumeci, tacciandolo di inettitudine: “Chi brinda e ringrazia sono i padroni delle discariche private, in assenza di un Piano sui rifiuti che con il disegno di legge presentato dal Governo non c’entra un fico secco. Da due anni il governo non ha la forza né la maggioranza per portare in Aula un vero Piano e intanto autorizza 1,8 milioni di metri cubi in più alle discariche dei Leonardi e proroga di dieci anni la concessione all’Oikos. I soliti noti fuori dall’Ars brindano al governo Musumeci e alla sua inettitudine”.

Cappello (M5S): “Una pietra tombale sul governo”. Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Cappello si è invece focalizzato sull’incapacità del governo regionale di portare a casa una riforma così importante con l’aiuto della sua stessa maggioranza: “Il pesantissimo stop in aula alla legge sui rifiuti è la pietra tombale sul governo Musumeci. Il presidente prenda atto che il suo esecutivo ha ormai l’encefalogramma piatto. Ci chiediamo e gli chiediamo, con queste premesse dove mai può andare la Sicilia, quando le riforme strombazzate in campagna elettorale vengono bocciate dalla sua stessa maggioranza? Musumeci si ostina ad andare avanti in una direzione senza sbocchi. Anche sulla legge sui rifiuti si è ostinato a proseguire senza accogliere la nostra proposta e di parte dell’aula di rispedire tutto in commissione. Continua a suonare ostinatamente la sua inutile musica mentre il Titanic-Sicilia affonda inesorabilmente”.

Sicilia maglia nera nella differenziata

Rimanendo sempre in tema di rifiuti, intanto la Sicilia continua a confermarsi la maglia nera dell’Italia per quel che concerne la raccolta differenziata. Infatti, stando a un recente studio di Fise Assoambiente, in Sicilia solo il 22% dei rifiuti viene raccolto in modo differenziato, il dato più basso a livello nazionale.

Paolo Mustica