Cedu boccia l'ergastolo ostativo, fratello Borsellino: "Un regalo alla mafia"

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Cedu boccia l'ergastolo ostativo, fratello Borsellino: "Un regalo alla mafia"

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mercoledì 09 Ottobre 2019 - 09:57

Lunedì scorso la Corte europea dei diritti dell’uomo (che nonostante il nome non ha nulla a che fare con l’Unione Europea) ha respinto il ricorso del governo italiano contro la sentenza che lo scorso giugno, nell’ambito del caso di Marcello Viola, bocciava il cosiddetto ergastolo ostativo, una pena prevista nel nostro ordinamento che in sintesi prevede il carcere a vita per alcuni criminali, a meno che questi non decidano di collaborare con la giustizia. Si tratta di una misura introdotta negli anni Novanta dall’allora governo italiano come risposta allo stragismo mafioso, che negli anni immediatamente precedenti aveva mietuto innumerevoli vittime, tra le quali le più note sono i giudici simbolo della lotta alla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. I giudici della corte Edu sono giunti a tale decisione in quanto l’ergastolo ostativo viola l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, secondo il quale “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”. La sentenza non è vincolante, però è chiaro che una decisione di questo tipo aprirà la strada ad altri ricorsi da parte di altre persone detenute in regime di ergastolo ostativo.

Com’è ovvio, si è trattata di una sentenza controversa che ha suscitato molteplici polemiche, specie di chi ha visto perdere i propri cari per colpa della mafia. Ad esempio, Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ha dichiarato ai microfoni di Adnkronos che la decisione presa dalla Cedu sia di fatto un regalo alla mafia: “Un regalo che neanche l’Italia aveva mai fatto alla mafia. Era una richiesta che la mafia aveva fatto col papello ma non era riuscita ad ottenerla, ora ci sono riusciti con l’Europa”. Insomma, parole durissime quelle espresse.

Tra le altre cose il fratello di Borsellino mette in evidenza che i paesi europei, diversamente dall’Italia, non sono attrezzati con leggi avanzate in termini di lotta alle mafie. Infatti, quelle presenti nel nostro paese sono norme introdotte per contrastare una piaga sociale che non era presente altrove, quantomeno non come la conosciamo. Quello dello stragismo mafioso è stato infatti un fenomeno più unico che raro in Europa. Pertanto, non sorprende che il resto degli altri paesi europei abbia una normativa decisamente più morbida in materia di contrasto alle associazioni mafiose: “Falcone e Borsellino hanno fortemente voluto il carcere a vita per i mafiosi perché conoscevano bene la criminalità organizzata e i suoi meccanismi. – aggiunge Salvatore Borsellino – L’Europa non ha leggi avanzate come quelle italiane su questo tema e legifera su cose che non conosce, su cui non ha abbastanza esperienza. Purtroppo questa era una sentenza attesa e mi darebbe amarezza, se non fosse che in 27 anni ne ho ingoiate tante di amarezze”.

Paolo Mustica