In decrescita l’indebitamento netto della Sicilia

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In decrescita l’indebitamento netto della Sicilia

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mercoledì 02 Ottobre 2019 - 09:36

In decrescita l’indebitamento netto e le anticipazioni di liquidità. È quanto è emerso ieri mattina presso l’assessorato regionale dell’Economia durante la presentazione del Bollettino sul fabbisogno finanziario regionale, il documento redatto e diffuso periodicamente dall’Osservatorio del fabbisogno finanziario della Regione Siciliana che rappresenta il quadro aggiornato sulla situazione di debito, anticipazioni di liquidità e operazioni finanziarie sui prodotti derivati che interessano il Bilancio regionale.
È bene precisare sin da subito – ha dichiarato l’assessore all’Economia Gaetano Armao – che il ricorso al credito per una regione è assolutamente fisiologico e necessario per sostenere gli investimenti in quanto, come è noto, la legge vieta di finanziare a credito le spese correnti. Gli indicatori monitorati dal bollettino ci restituiscono una situazione assolutamente nella norma che anzi, grazie al contenimento della spesa attuato dal nostro governo sta già mostrando risultati positivi. Il debito in senso stretto è sceso sotto i 5 miliardi di euro.
Si tratta di una soglia significativa e di una dinamica positiva che registra un nuovo ribasso (- 41.935.385.884,09 euro rispetto al 31 marzo scorso) e che porta, in termini di saldi, il debito in senso stretto a carico della Regione ad euro 4,935 miliardi di euro – cifra che ci riporta a valori prossimi al 2010 – mentre l’indebitamento complessivo (debito + anticipazione di liquidità) ammonta, sempre alla data del 30 settembre, ad euro 7.396.549.904 cifra del 10% distante dai valori del 2015 quando si erano ampiamente superati gli 8 miliardi di euro.
Per quanto riguarda specificamente la questione dei derivati, già nei prossimi giorni incontreremo i responsabili delle banche internazionali con le quali rinegozieremo i contratti.
Nella profonda convinzione – ha concluso l’assessore – che l‘indebitamento di un’Istituzione pubblica, sia una questione di interesse non soltanto per gli amministratori, ma prima di tutto per i cittadini, i dati saranno pubblicati in formato aperto (open data) al fine di consentirne una migliore condivisione e favorirne il riuso“.