Giampilieri: lacrime e rabbia per il decimo anniversario dell'alluvione

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Giampilieri: lacrime e rabbia per il decimo anniversario dell'alluvione

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martedì 01 Ottobre 2019 - 12:13



E’ il giorno del dolore e del ricordo, indelebile di una tragedia senza precedenti, di sicuro la più devastante a Messina dopo il terremoto del 1908 e gli orrori della Seconda guerra mondiale. Sono trascorsi dieci anni dall’alluvione di Giampilieri e Scaletta, una ferita ancora aperta, mai rimarginata e scolpita nel cuore e nella mente di chi l’ha vissuta. Forse una tragedia annunciata perché il nubifragio del 2007 annunciò ed anticipò la possibile catastrofe. Circostanza puntualmente avvenuta l’1 ottobre del 2009.
L’incessante pioggia, iniziata a cadere nel primo pomeriggio, provocò straripamenti d corsi d’acqua e frane che riversarono tonnellate di fango e pietre su strade e abitazioni. Giampilieri Superiore, Scaletta, Altolia, Molino, Santo Stefano di Briga, Briga Superiore, Pezzolo e Santa Margherita vennero praticamente sepolti da una valanga melmosa.

Furono 37 morti, 95 i feriti, 2.386 soccorritori tra esercito e Forze dell’ordine, 567 mezzi, oltre 100 ore di volo. Senza contare alcuni corpi mai trovati e probabilmente finiti in mare durante le violente precipitazioni.
È una strage senza colpevoli: il processo che si è trascinato per dieci lunghi anni per stabilire di chi fossero le responsabilità, si è conclusa a marzo con la Corte di cassazione che ha reso definitiva la sentenza di assoluzione per i sindaci di Messina e Scaletta Giuseppe Buzzanca e Mario Briguglio, per tecnici e dirigenti della Protezione civile regionale, negando anche le richieste di risarcimento. Un pugno nello stomaco per quanti hanno vissuto quella drammatica notte.
A distanza di dieci anni, Giampilieri è un luogo decisamente più sicuro grazie a sostanziosi finanziamenti che hanno portato alla mitigazione delle acque e ad importanti interventi di prevenzione dal dissesto idrogeologico.
Una comunità che è riuscita a rialzarsi, che ha rifiutato di arrendersi e che oggi guarda quella montagna con timore e rispetto, ben consapevoli che con la natura non si scherza… 

“Abbiamo agito con scrupolo e massimo impegno – afferma Calogero Foti, responsabile del Drpc Sicilia – per restituire nel minor tempo possibile condizioni di sicurezza ai luoghi colpiti dal disastro e un ritorno alla normalità alla popolazione. Non possiamo riavvolgere il nastro e restituire la vita alle vittime di Giampilieri e dell’alluvione ma abbiamo coscienza di aver operato al meglio tutto ciò che rientrava nelle nostre competenze.

Ad oggi le opere previste nelle ordinanze sono state quasi tutte completate e rimangono solo opere residuali”. Per quanto riguarda gli interventi inseriti nell’ordinanza del 2013 per la frazione di Giampilieri sono stati effettuati lavori per oltre sessanta milioni di euro per lo più destinati a lavori di risistemazione e messa in sicurezza del territorio”.