Dovrà rispondere del reato di lesioni personali aggravate Giuseppe Spartà, messinese di 41 anni già noto alle forze dell’ordine che nella notte tra sabato e domenica avrebbe aggredito con una bottiglia di vetro il presunto rivale in amore.
Stando alle ricostruzioni dei poliziotti della Squadra Volanti, l’uomo, in pieno centro città, ha aggredito un giovane sorpreso di spalle, dapprima colpendolo con una cinghia, poi spaccandogli una bottiglia di vetro in testa. Non soddisfatto, avrebbe continuato ad infierire sul ragazzo sanguinante con calci e pugni. Per mascherare l’accaduto, ha poi chiamato in prima persona la sala operativa della Questura sostenendo di essere lui la vittima di un’aggressione da parte di un gruppo di persone di Catania.
Intervenuti immediatamente sul posto, gli operatori delle Volanti hanno scorto una moltitudine di ragazzi, la maggior parte dei quali visibilmente impauriti che si allontanavano con passo celere dai luoghi teatro dell’evento. Da lì, la necessità di capire quanto fosse realmente accaduto e chi fosse l’aggressore. Da subito, i poliziotti hanno compreso che la telefonata giunta alla sala operativa era solo un tentativo di depistaggio e che avrebbero dovuto rintracciare l’uomo che i passanti avevano visto poco prima agire con violenza sulla sua vittima. Avviate tempestivamente le ricerche, il quarantunenne è stato individuato nelle vie limitrofe e identificato.
Spartà, mosso probabilmente da gelosia, si era dunque scagliato sull’attuale fidanzato della propria ex, in luogo pubblico, incurante della presenza di numerosi spettatori, creando così grave allarme sociale e panico. Il tutto aggravato dall’utilizzo di un’arma impropria, ovvero una bottiglia di vetro. L’uomo, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stato pertanto sottoposto agli arresti domiciliari. La direttissima di ieri ha portato alla convalida della misura.