Meno lavoratori regolari, più lavoratori in nero. È questo l’allarmante dato che emerge nell’ambito di uno studio condotto dalla Cgil Sicilia, nell’ambito del quale è stato analizzato un insieme di dati nel periodo ricompreso tra il 2012 e il 2018. In particolare, nell’arco di sei anni si è registrata una flessione degli occupati regolari per un ammontare pari a oltre 51 mila unità, e al contempo la percentuale dei lavoratori in nero è aumentata dell’1,7%, passando così al 21,2% rispetto al 19,5% di sei anni fa (in Italia nello stesso periodo si è verificato un aumento dell’appena 0,1%, passando dal 13,3% al 13,4%). All’aumento dell’irregolarità sui posti di lavoro fa seguito, come prevedibile, un aumento della percentuale degli incidenti sul lavoro, in alcuni casi mortali. Ad esempio, nel 2017 il numero di incidenti mortali è stato pari a 84, sette in più rispetto al 2016.
“In Sicilia – ha commentato il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino – oltre al problema della mancanza di lavoro si palesa un problema di qualità del lavoro. Lavoro irregolare significa infatti lavoro sottopagato, mancato rispetto delle normative su salute e sicurezza, evasione contributiva e fiscale”.